Stucchi: «Il sindaco evita il confronto Come Fonzie non ammette gli sbagli»
Ambiente, il candidato leghista sottolinea gli errori dell’avversario e avanza le sue proposte: «Imprese locali per la manutenzione, interventi per il decoro e monitoraggio del patrimonio»
Gori ha «la sindrome di Fonzie», dice. Nel senso che «non è capace di ammettere di avere sbagliato». In compenso «per ogni errore della sua amministrazione, come sulla partecipazione o la manutenzione, assicura che creerà un assessorato apposito: ormai non partecipa più agli incontri pubblici perché ha finito i nuovi assessorati da annunciare». A pochi giorni dal voto il candidato del centrodestra Giacomo Stucchi vuole spiegare il suo programma sull’ambiente. Tema che, premette il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Franco, «la sinistra pensa sia solo suo ma poi combina disastri, come alla Fara o ad Astino». Proprio sull’assenza di Giorgio Gori all’incontro sul parcheggio di Città Alta, Stucchi va all’attacco: «Se ti chiamano al confronto con i cittadini ci devi essere, salvo cause di forza maggiore. Che non sono quelle di andare ad accendere una lampadina alla Torre dei Venti. Gori sapeva che avrebbe avuto solo fischi e disapprovazione. Dice di avere capito di non essersi abbastanza interfacciato con i cittadini ma continua a non farlo anche in campagna elettorale».
Non sarebbe l’unico errore dell’amministrazione in tema ambientale. Stucchi ha una lista: «Ad Astino si sta realizzando un megaparcheggio e la scuola di alta cucina è sfumata; il nuovo regolamento del Parco dei Colli vieta mini impianti eolici alti tre metri, mentre se uno vuole un palo di dieci metri per la bandiera dell’Atalanta può farlo; ci sono carenze nella manutenzione con i rami degli alberi che arrivano ai balconi; le aree cani sono abbandonate; i parchi non sono sorvegliati; su certe ciclabili le palizzate sono state divelte dai mendicanti nomadi e bruciate per scaldarsi, e molti progetti vengono dati per realizzati ma non è vero. È inutile fare promesse che restano lettera morta. Noi invece abbiamo iniziative che possono essere realizzate, e tarate sui bisogni dei cittadini».
Facciamo tre esempi. «Uno: la rivisitazione degli appalti per la manutenzione applicando la normativa che permette di chiamare ditte locali. Due: decoro urbano con pulizia costante, controlli notturni delle aree verdi e di chi va nei parchi e risposte alle segnalazioni. Tre: monitoraggio del patrimonio verde comunale, per non tagliare alberi secolari, come è stato fatto». Al capitolo aeroporto pensa il candidato consigliere forzista Maurizio Maggioni: «Noi crediamo nel “Caravaggio”, che dà da vivere a tante famiglie, e non può essere ridimensionato. Ma dev’essere modulato: le rotte devono essere costanti e i voli qualificanti e numericamente sopportabili, spostando i cargo su Brescia. Perché chiariamo: se non c’è stata espansione a est non è colpa di Bergamo ma di Brescia, di Venezia e dell’Enac».
Paolo Franco punta il dito ancora su Astino: «Doveva diventare il giardino della città ma i lavori sono fermi e vorremmo sapere perché». Ma i problemi sono più ampi: «Bisogna rilanciare il monitoraggio della qualità dell’aria. Si può ripensare un tipo diverso di collegamento con Orio e immaginare di interrare viale Papa Giovanni: una soluzione che, dove è stata attuata, cambia il volto delle città». L’idea risale all’epoca della giunta Veneziani ma molti non la conoscevano. «Nemmeno io», precisa Stucchi.