Corriere della Sera (Bergamo)

Stucchi: «Il sindaco evita il confronto Come Fonzie non ammette gli sbagli»

Ambiente, il candidato leghista sottolinea gli errori dell’avversario e avanza le sue proposte: «Imprese locali per la manutenzio­ne, interventi per il decoro e monitoragg­io del patrimonio»

- di Fabio Paravisi

Gori ha «la sindrome di Fonzie», dice. Nel senso che «non è capace di ammettere di avere sbagliato». In compenso «per ogni errore della sua amministra­zione, come sulla partecipaz­ione o la manutenzio­ne, assicura che creerà un assessorat­o apposito: ormai non partecipa più agli incontri pubblici perché ha finito i nuovi assessorat­i da annunciare». A pochi giorni dal voto il candidato del centrodest­ra Giacomo Stucchi vuole spiegare il suo programma sull’ambiente. Tema che, premette il consiglier­e regionale di Forza Italia Paolo Franco, «la sinistra pensa sia solo suo ma poi combina disastri, come alla Fara o ad Astino». Proprio sull’assenza di Giorgio Gori all’incontro sul parcheggio di Città Alta, Stucchi va all’attacco: «Se ti chiamano al confronto con i cittadini ci devi essere, salvo cause di forza maggiore. Che non sono quelle di andare ad accendere una lampadina alla Torre dei Venti. Gori sapeva che avrebbe avuto solo fischi e disapprova­zione. Dice di avere capito di non essersi abbastanza interfacci­ato con i cittadini ma continua a non farlo anche in campagna elettorale».

Non sarebbe l’unico errore dell’amministra­zione in tema ambientale. Stucchi ha una lista: «Ad Astino si sta realizzand­o un megaparche­ggio e la scuola di alta cucina è sfumata; il nuovo regolament­o del Parco dei Colli vieta mini impianti eolici alti tre metri, mentre se uno vuole un palo di dieci metri per la bandiera dell’Atalanta può farlo; ci sono carenze nella manutenzio­ne con i rami degli alberi che arrivano ai balconi; le aree cani sono abbandonat­e; i parchi non sono sorvegliat­i; su certe ciclabili le palizzate sono state divelte dai mendicanti nomadi e bruciate per scaldarsi, e molti progetti vengono dati per realizzati ma non è vero. È inutile fare promesse che restano lettera morta. Noi invece abbiamo iniziative che possono essere realizzate, e tarate sui bisogni dei cittadini».

Facciamo tre esempi. «Uno: la rivisitazi­one degli appalti per la manutenzio­ne applicando la normativa che permette di chiamare ditte locali. Due: decoro urbano con pulizia costante, controlli notturni delle aree verdi e di chi va nei parchi e risposte alle segnalazio­ni. Tre: monitoragg­io del patrimonio verde comunale, per non tagliare alberi secolari, come è stato fatto». Al capitolo aeroporto pensa il candidato consiglier­e forzista Maurizio Maggioni: «Noi crediamo nel “Caravaggio”, che dà da vivere a tante famiglie, e non può essere ridimensio­nato. Ma dev’essere modulato: le rotte devono essere costanti e i voli qualifican­ti e numericame­nte sopportabi­li, spostando i cargo su Brescia. Perché chiariamo: se non c’è stata espansione a est non è colpa di Bergamo ma di Brescia, di Venezia e dell’Enac».

Paolo Franco punta il dito ancora su Astino: «Doveva diventare il giardino della città ma i lavori sono fermi e vorremmo sapere perché». Ma i problemi sono più ampi: «Bisogna rilanciare il monitoragg­io della qualità dell’aria. Si può ripensare un tipo diverso di collegamen­to con Orio e immaginare di interrare viale Papa Giovanni: una soluzione che, dove è stata attuata, cambia il volto delle città». L’idea risale all’epoca della giunta Veneziani ma molti non la conoscevan­o. «Nemmeno io», precisa Stucchi.

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Alleati Al point elettorale di Forza Italia Maurizio Maggioni (FI), Giacomo Stucchi (Lega) e Paolo Franco (FI)

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