La messa di Paisiello con il tocco di Muti
Una messa per i defunti può essere un finale trionfale e trionfante, se a dirigerla è Riccardo Muti. Al maestro napoletano il sovrintendente Alexander Pereira ha affidato il gran finale del Festival di Musica Sacra che per il secondo anno il Teatro alla Scala organizza assieme alla Fondazione Banca del Monte di Pavia: un doppio finale, perché stasera e domani Muti porterà in Duomo (ore 20.45, biglietti gratuiti da richiedere presso il teatro Fraschini, massimo due a persona, tel. 0382.37.11) giovani dell’Orchestra Cherubini, talenti da lui stesso scelti e istruiti per poter trasmettere, come da sua intenzione programmatica esplicitamente dichiarata, la sua esperienza del fare e dell’interpretare la musica. Assieme alla Cherubini guiderà anche quella formidabile compagine vocale che è il coro dei Bayerisches Rundkunks per riscoprire un capolavoro dimenticato di Giovanni Paisiello, la «Missa defunctorum» che il compositore preparò in suffragio per Papa Pio VI; venne eseguita nella chiesa della Trinità Maggiore a Napoli nel 1799, pochi mesi dopo la scomparsa del pontefice. Una curiosa coincidenza lega Muti, strenuo apostolo della grande stagione musicale napoletana del Settecento, a Paisiello: questi nel 1806 fu il primo direttore del neonato Conservatorio di San Pietro a Majella, dove Muti ha studiato.
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