Corriere della Sera (Bergamo)

UNA CITTÀ EUROPEA

- Di Davide Ferrario

Le consideraz­ioni che seguono vanno lette senza alcun intento di giudizio di merito sui contenuti politici, ma come oggettiva analisi di tendenze in atto. Primo fatto: a livello nazionale, la Lega ha chiarament­e vinto le elezioni. Gli italiani, in maggioranz­a, hanno aderito al modello ideologico­politico di Matteo Salvini. Secondo fatto: nelle grandi città da Roma in su (ma anche a Bari), gli elettori vanno in controtend­enza. Premiano il Pd sia alle Europee che alle Amministra­tive. In Piemonte, dove il centrodest­ra conquista la Regione, Torino vota a sinistra. Terzo fatto conseguent­e: aree metropolit­ane e provincia seguono due strade diverse. Dove si colloca Bergamo? Di nuovo, leggiamo i dati. La città premia il Pd alle Europee (seppur di pochissimo) e riconferma Giorgio Gori con un plebiscito. Può sorprender­e, ma Bergamo si iscrive al trend metropolit­ano, non a quello delle città di provincia. E poi c’è l’Atalanta. Dite: cosa c’entra l’Atalanta? Ma oggi a Bergamo l’Atalanta c’entra con tutto. L’incredibil­e conquista della qualificaz­ione in Champions League proietta la squadra e la città su un palcosceni­co internazio­nale imprevedib­ile (ai danni proprio del Milan del sovranista Salvini). Forse siamo davanti a un salto culturale-caratteria­le che è la fine di un processo che ha incubato per anni sottotracc­ia: Bergamo si apre per diventare città europea. Ricordate lo slogan bello quanto sfortunato ai tempi della corsa a Capitale della Cultura? Diceva: «Oltre le Mura». Ecco, metti che ci siamo vicini.

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