A Gasperini più soldi e potere sul mercato
Resta all’Atalanta con un ingaggio sopra i due milioni Sul mercato avrà un filo diretto con Luca Percassi Blindati Ilicic e Gomez, Zapata via solo per super incassi
Ènero su bianco. Gasperini (foto) resta all’Atalanta. Il tecnico ha spuntato un ingaggio da due milioni, più bonus, e più potere decisionale sul mercato. Blindati Ilicic e Gomez, su Zapata saranno prese in considerazione solo proposte allettanti, in partenza Mancini.
L’annuncio promesso da Antonio Percassi per il caffè di metà mattina è arrivato subito dopo pranzo. E suona come una vittoria su tutta la linea. Gian Piero Gasperini rimane anche per la prossima stagione, con un triennale firmato e un ritocco verso l’alto nello stipendio: da un milione e mezzo a due milioni più bonus. Non solo. Il tecnico avrà un ruolo di primo piano anche sul mercato, una figura simile al manager inglese.
«Con grande soddisfazione posso confermare che il rapporto fra l’Atalanta ed il nostro allenatore Gian Piero Gasperini prosegue — la nota ufficiale del presidente —. Un percorso di crescita che va avanti con l’obiettivo di dare continuità a quanto di importante è stato costruito in queste ultime tre stagioni. E proprio in virtù di questo momento storico che sta vivendo la nostra società ci sarà anche un ulteriore maggior coinvolgimento di mio figlio Luca (amministratore delegato,
ndr) in tutti quelli che sono gli aspetti di natura tecnica legati alla prima squadra». Dal punto di vista teorico non ci dovrebbero essere grandi sconvolgimenti, però sembra chiaro un cambiamento nei rapporti di forza, con Luca Percassi come interlocutore per le richieste dell’allenatore, anche in tema di trasferimenti. Ancora da capire quanto questo andrà ad alterare il lavoro di Giovanni Sartori, bravissimo negli ultimi anni a scovare i vari Freuler, Haterboer, Castagne, Palomino, Djimsiti e Gosens, prossime plusvalenze qualora dovessero finire sul mercato.
Vittoria su tutta la linea lo deve aver gridato anche Gasperini, appunto, perché il club lo ha accontentato su ogni punto. Tre anni fa era difficile pensare di arrivare a giocarsi la finale di Coppa Italia o l’Europa League contro il Borussia Dortmund. Figuriamoci il terzo posto in classifica con un guadagno stimato di 40 milioni di euro solo per la partecipazione ai gironi — fra market pool, diritti e incassi per i biglietti — e la possibilità di diventare grande. Gasp è il miglior tecnico della storia dell’Atalanta per piazzamenti e risultati, era logico che godesse di credito illimitato dopo l’ultima impresa.
Al di là dell’aspetto individuale, c’è quello di squadra. Josip Ilicic andava verso la cessione almeno fino ad aprile. Ora sarà riconfermato dietro apposita richiesta. Lui e Gomez sono intoccabili, così come i centrocampisti e gran parte dei difensori. Chi sono, dunque, i sacrificabili? Verosimilmente Gianluca Mancini, convocato ancora in Nazionale ma poco utilizzato nell’ultimo periodo: ha molte richieste, anche da big. Poi sugli esterni uno fra Castagne — piace al Napoli — e Gosens. Oppure Hateboer, che in Germania è sempre più profilo appetibile. Infine, dovesse esserci un’offerta indecente, sarebbe quasi impossibile trattenere Duvan Zapata: il colombiano ha fatto una stagione incredibile, soprattutto pensando che ha iniziato a segnare con grosso ritardo, salvo poi non fermarsi più. I 28 gol stagioni, più 12 assist, raccontano di un’esplosione in piena regola. Ma il totale delle reti segnate, 103, spiegano come l’Atalanta potrebbe non avere problemi con un Pavoletti, un Inglese o un Cutrone, magari affiancato da Verdi. Non sono nomi gettati nella mischia, perché qualche sondaggio (pure qualcosa di più) è stato fatto, in questo senso. Così come chiedere all’Empoli la valutazione di Hamed Traoré, centrocampista 19enne acquistabile per 15 milioni di euro: il fratello gioca nella Primavera atalantina con ottimi risultati. Sarà quindi un’estate movimentata, perché almeno un paio di rinforzi per reparto dovranno essere messi in preventivo per giocare le tre competizioni.
L’obiettivo del patron
«Dare continuità a quanto di importante è stato costruito nelle ultime tre stagioni»