Investiti 40 milioni L’ad Della Briotta: «Ora più efficienti»
Dal 2010 al 2018 alla Dalmine sono stati effettuati investimenti industriali (al netto delle manutenzioni) per 437 milioni. Solo l’anno scorso sono stati pari a 40 milioni, con il completamento dello strategico intervento al trattamento termico, in aggiunta a 20 milioni destinati alle manutenzioni. Quest’anno la stima si ferma a 23-24 milioni di investimenti, che includono lo sviluppo dei controlli non distruttivi e la conclusione del progetto «My Yard», avviato nel 2016 per creare una gestione integrata della logistica e della relativa contabilità, attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale e radiofrequenza, con ottimizzazione di tempi, sicurezza e tracciabilità. Inoltre sono previsti 30 milioni per le manutenzioni, incluse quelle straordinarie per 8 milioni alla centrale elettrica. «Gli investimenti sono continui e spesso pluriennali: stiamo studiando progetti che saranno sottoposti all’esame del gruppo, ma è prematuro parlarne – dice Michele Della Briotta, amministratore delegato Dalmine e area manager Europa di Tenaris —. Negli ultimi anni abbiamo lavorato per eliminare i colli di bottiglia nella produzione: dopo quelli al trattamento termico, che hanno permesso di andare a regime, stiamo intervenendo sui controlli. Adesso, oltre a continuare ad occuparci di recuperi di efficienza e di produttività, stiamo puntando in particolare sull’attività di servizio al cliente, elemento di differenziazione dalla concorrenza».