Quella Pinetta bersaglio di scherzi
Già sul palco con i pionieri Musazzi e Barlocco faceva ridere senza parlare
È morto a 72 anni Alberto Destrieri, una delle colonne della famosa compagnia dei Legnanesi cui apparteneva da moltissimi anni, un pezzo storico e pregiato, cui il pubblico voleva un gran bene fin da quando i Legnanesi fecero la loro prima apparizione nel 1958 nel defunto teatro Odeon. Ed era bravissimo, sapeva destreggiarsi tra l’imitazione, la parodia, il travestimento e un modo di stare in scena che era certo popolare come vuole lo stile della rivista ma conteneva anche un rigore teatrale che sarebbe piaciuto a registi classici: del resto Strehler parlava di Musazzi come della migliore «attrice» italiana.
Fin da quando c’erano in locandina gli indimenticabili Felice Musazzi e Tony Barlocco, Destrieri si era ritagliato, con umiltà e costanza, uno dei personaggi più divertenti, la Pinetta, che era e rimane l’amica del cortile più anziana e quella bersagliata e vittima di scherzi da parte della famiglia Colombo, ma anche capace di umorismo, vitalità e ironia nei confronti della vita non solo di ringhiera. Era la vecchia ufficialmente ma in scena, anche se muta, come nei testi di Beckett, esprimeva moltissimo e spesso ho personalmente fatto i suoi elogi nelle recensioni delle decine di spettacoli cui Destrieri aveva partecipato, diventando un pilastro della compagnia e di quei personaggi da cortile.
Oggi i nuovi protagonisti del celeberrimo gruppo nato a Legnano 70 anni fa, Antonio Provasio, Enrico Dalceri, Luigi Campisi e naturalmente gli eredi delle famiglie Musazzi e Barlocco, piangono Destrieri con amarezza, quasi stupore, tentando di conservare quel ricordo che ha il pubblico e che ancora un mese fa lo vedeva sfilare in scena nello spettacolo al Teatro della Luna tra i compagni, serissimamente compreso in quel ruolo che era davvero un carattere, una maschera divertente accanto alle protagoniste Teresa e Mabilia.