L’auto del futuro: sempre più verde e a noleggio
Gli intervistati: mezzi elettrici e trasporto pubblico in crescita
Il futuro dell’auto secondo i bergamaschi è stato fotografato a un sondaggio del Gruppo Bonaldi. Metà degli intervistati spenderebbe di più per un mezzo meno inquinante e vede un futuro di auto elettriche e a noleggio.
Il motore del 2000, cantava Lucio Dalla quasi trent’anni fa, avrà lo scarico calibrato e un motore che non inquina. Ed è con la stessa preveggenza del cantautore bolognese che l’industria dell’auto guarda al futuro, lavorando sulle soluzioni e puntando a conoscere le propensioni di chi sarà al volante. E cioè, le tendenze del mercato. Ecco perché il Gruppo Bonaldi (con la collaborazione di Intwig e di Confindustria Bergamo) ha voluto fotografare il sentiment di semplici cittadini, un migliaio, e imprese, una sessantina aderenti a Confindustria, del territorio, con un sondaggio ad hoc. Interessante per definire il market share del Gruppo (i ricavi da inizio anno crescono in doppia cifra, più 10%), ma anche per capire come si orienti la coscienza green dei bergamaschi. In quest’ottica, con una percentuale che sfiora il 90%, ci siamo: sia le aziende che i cittadini hanno maturato una piena consapevolezza in materia.
Ciò premesso, l’auto serve e 2 bergamaschi su 3 (il 66%) la usano per muoversi, un terzo degli habitué si mette alla guida quotidianamente, il 27% lo fa per lavoro o per esigenze famigliari (9%): bici e mezzi pubblici si fermano al 17% ciascuno. Il fattore dirimente nell’acquisto resta sempre il prezzo, ma la metà del campione intervistato, sia aziendale che privato, si dichiara disponibile ad allargare i cordoni della borsa per un mezzo meno inquinante, anche se — sorprendentemente — il 16% delle aziende si dichiara indeciso in merito. Del resto, il livello di inquinamento è risultato un fattore abbastanza trascurato, quando si è andati in concessionario: solo 4 imprese su 100 lo ha considerato. Quanto al futuro i bergamaschi hanno un’idea chiarissima: nel 2030 la maggioranza delle auto che circolerà sul territorio sarà elettrica (79%), in uno scenario di variabili: l’auto non sarà più un bene di proprietà, ma evolverà verso nuove tendenze. Per il 77% delle aziende campione, e il 50% dei cittadini, un abbonamento mensile con un canone omnicomprensivo sarà la panacea per il mal d’auto e le sue magagne meccaniche ed assicurative. Si prevede una propensione in crescita per il trasporto pubblico che sostituirà il privato (lo pensa il 43% dei cittadini), mentre il 44% del campione aziendale ipotizza auto senza conducente.
In attesa che il parco macchine possa sostituirsi gradatamente, che fare? Vietare l’ingresso nelle città ai veicoli più inquinanti è un’idea su cui concordano sia cittadini che imprenditori ma non è un’opzione immediatamente praticabile: ci vuole tempo perché la situazione cambi è stata la risposta degli intervistati nella cui scia si è messo anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: allo stop ci si arriverà per gradi e con misure propedeutiche.
I pareri Il 16% delle aziende indeciso sulla necessità di spendere di più per inquinare meno