Corriere della Sera (Bergamo)

Tonfo in ufficio, trovata morta Giallo in Comune

Zandobbio, omicidio o caduta accidental­e

- Di Desirée Spreafico e Giuliana Ubbiali

Èun mistero la morte di Bruna Calegari, 59 anni, trovata riversa a terra nel suo ufficio nel municipio di Zandobbio. Tre le ferite, al collo e al petto. Poco distanti, le forbici dell’ufficio insanguina­te. Le indagini sulle cause del decesso non escludono nulla. Bruna Calegari era madre di quattro figli.

«La vedevamo ogni mattina venire in municipio in bicicletta». «Una donna solare che amava il suo lavoro». Mentre il trekking in montagna e il volontaria­to nella protezione civile riempivano il tempo libero. Nessuno a Zandobbio vuole credere all’ipotesi di un omicidio, trapelata fin dalle prime ore insieme a quella di un tragico incidente. Bruna Calegari, 59 anni, è stata trovata riversa a terra nel suo ufficio, al primo piano del comune, dove ha passato una vita da impiegata amminibini­eri, strativa, prima all’anagrafe poi al tecnico.

Alle 13 un tonfo, a cui nessuno in municipio ha dato troppo peso, così come al fatto che la signora Calegari stesse tardando: non era insolito, infatti, che restasse di più al lavoro, oltre le 12.30, l’ora in cui l’ufficio chiude al pubblico. La chiamata ai soccorsi è scattata un’ora più tardi, quando il geometra a capo dell’ufficio tecnico iniziava il proprio turno. Un treppiede a due gradini vicino all’armadio, e Bruna Calegari prona sul pavimento. Tre le ferite: una al collo, più superficia­le, le altre due al petto, una è un graffio, l’altra invece profonda, all’altezza del cuore. A una distanza tale da essere compatibil­e con l’apertura delle forbici, in dotazione all’ufficio, trovate insanguina­te, poco distanti dal corpo della donna sul pavimento. Non ci sarebbero segni di colluttazi­one, ma se Bruna Calegari si sia difesa da una seconda persona potrà stabilirlo solo l’autopsia, in programma martedì prossimo, dopo il ponte di Ognissanti. Non c’è stato nulla da fare, per salvare Bruna Calegari: i soccorrito­ri e il personale sanitario dell’automedica hanno solo potuto constatarn­e il decesso.

Nel municipio, a ritmo serrato fino a tarda sera, si sono susseguiti gli interrogat­ori ai dipendenti da parte dei caraall’esterno un via vai di compaesani. «Conosco il marito, dirige il coro degli Alpini — raccontano al bar della piazza —. Bruna era una brava donna e una brava madre». Quattro figli ,due maschi e due femmine: Elena e Daniela di 33 e 28 anni, Gabriele appena 15enne e Simone che si trova all’estero per motivi di studio. Le due figlie sono rimaste in municipio con il padre Mario Borali,proprietar­io di un’azienda di informatic­a, anche lui volontario della Protezione Civile.

«Sono sconvolta — ha detto in piazza il sindaco Mariangela Antonioli, uscita dal comune solo alle 21.45 —. È un dolore fortissimo». La prima cittadina è stata avvisata subito della tragedia all’interno del municipio: «L’ho vista riversa a terra — racconta — non riesco davvero a capacitarm­i di cosa e come potrebbe essere successo. Spero che i carabinier­i riescano a chiarire il prima possibile. Devota al lavoro, onesta e trasparent­e — la descrive il sindaco —. Non si poteva non volerle bene».

A Zandobbio la notizia è circolata veloce, sul gruppo WhatsApp la responsabi­le della protezione civile ha scritto: «La nostra Bruna di cui tutti apprezzava­mo la dedizione al prossimo è venuta a mancare».

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Sconcerto Un’auto dei carabinier­i parcheggia­ta all’esterno del municipio di Zandobbio dove ieri è morta Bruna Calegari, impiegata dell’ufficio tecnico. La donna è stata trovata riversa a terra dal geometra a capo dell’ufficio che iniziava il turno pomeridian­o
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In senso orario: la vittima Bruna Calegari, il municipio di Zandobbio e il sindaco Mariangela Antonioli dà conforto al marito di Bruna, Mario Morali, e alla figlia
Tragedia In senso orario: la vittima Bruna Calegari, il municipio di Zandobbio e il sindaco Mariangela Antonioli dà conforto al marito di Bruna, Mario Morali, e alla figlia

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