Sanità al posto delle torri L’Aler: ora nuova perizia
Il parere Ats, ma il futuro è incerto. A Verdellino il fronte delle Quattro Torri
Le torri di Zingonia sono state abbattute. Ora via agli spazi per la sanità. Ma prima bisogna capire il valore delle aree: 4.125.000 euro secondo la perizia del 2012. L’Aler ne chiede una revisione.
La rinascita di Zingonia riparte dal valore dell’area su cui sorgevano le torri in territorio di Ciserano. È il problema su cui si troverà a discutere lunedì il collegio di vigilanza dell’accordo di programma tra Regione, Provincia, Aler e i cinque comuni che compongono la località.
Una perizia fatta realizzare nel 2012, quando fu siglato l’accordo di programma, stimava in 4.125.000 euro il valore dei 20 mila metri quadrati su cui sorgevano i palazzi Anna e Athena. Un valore che, utilizzato come base nel bando del 2020 per metterla all’asta, potrebbe però essere ormai fuori mercato. Proprio partendo da questo dubbio Fabio Danesi, presidente di Aler Bergamo, l’ente a cui appartengono le aree, ha depositato la richiesta all’Agenzia del territorio di un aggiornamento della perizia. «Generalmente servono 4 mesi — spiega — la nostra richiesta è stata di stringere i tempi per poter arrivare a pubblicare il bando a gennaio. È fondamentale però che il valore sia realistico per avere una base d’asta ragionevole. L’obiettivo di tutti deve essere arrivare a vendere l’area perché è con questi soldi che poi saranno finanziati i progetti dei comuni sull’area di Zingonia».
L’Aler intanto ha sciolto un altro dubbio sulle destinazioni d’uso. «Nel piano siglato nel 2015 è prevista una quota di strutture socio sanitarie — chiarisce ancora Danesi —, abbiamo interpellato l’Ats, che ci ha confermato questa necessità». Durante l’estate Aler ha effettuato anche il nuovo accatastamento dell’area, che ora è registrato come un terreno e non più come 207 appartamenti. «Sono convinto che si debbano sciogliere ora tutti i nodi — precisa Danesi — per arrivare a gennaio con un bando inattaccabile».
Zingonia però ha due facce e non ci sono solo i palazzi demoliti di Ciserano, ma anche quelli ancora abitati a Verdellino, dove è in corso la battaglia per uscire dal degrado. Il fronte è il complesso delle
Quattro torri, con 144 appartamenti. In uno dei palazzi i residenti sono riusciti, attraverso l’associazione «La rinascita», a riformare il condominio e avviare le manutenzioni. Negli altri la situazione è molto più critica. Aler ha acquisito 26 appartamenti all’asta giudiziaria investendo circa la metà di un finanziamento da un milione della Regione. Di questi 12 sono liberi e tutti vanno ristrutturati. L’idea è di destinare queste abitazioni poi a fasce di persone (giovani, personale sanitario, forze dell’ordine) che riequilibrino le residenze nei palazzi, abitati per oltre il 90% da stranieri. Per farlo occorre accelerare il risanamento. Il primo step sono lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza delle parti comuni. Aler sarebbe disposta ad anticipare i soldi, circa 50 mila euro. Come possa però un ente pubblico spendere dei soldi su un condominio privato è tutto da capire: è l’altra questione che si troverà sul tavolo il collegio di vigilanza, lunedì.