La lite, poi il decesso Prevale l’ipotesi malore
L’ipotesi del malore diventa la più probabile per la morte di Emilio Orizio, 47 anni, di Romano, avvenuta mercoledì nella sua casa di via Cappuccini. Il decesso è avvenuto al termine dell’ennesima lite con la fidanzata: l’uomo, che soffriva di problemi cardiaci, si è accasciato a terra battendo la testa.
È stata con ogni probabilità una morte per cause naturali. Si sciolgono gli ultimi dubbi intorno al decesso di Emilio Orizio ( foto), il 47enne di Romano morto mercoledì nella sua casa di via Cappuccini dopo una lite con la fidanzata. Proprio il trambusto nei tragici momenti seguiti alla morte avevano spinto la Procura e i carabinieri di Treviglio a voler dissipare ogni ombra sull’accaduto, decidendo di porre sotto sequestro l’abitazione (passata poi al setaccio dal Nucleo scientifico dell’Arma) e disponendo l’autopsia. Orizio, operaio edile, era originario del Bresciano ma da poco più di un anno si era trasferito a Romano. La scorsa estate aveva allacciato una relazione con una ragazza nigeriana. I rapporti tra i due però non erano semplici e i litigi erano diventati sempre più frequenti, soprattutto nell’ultimo periodo. L’ultimo scontro è avvenuto proprio mercoledì pomeriggio. E al culmine, mentre la compagna lasciava l’appartamento con la valigia in mano, l’uomo, che già soffriva di patologie cardiocircolatorie è stato colto da un infarto. Il vicino di casa ha fatto in tempo a vederlo cosciente prima che si accasciasse a terra ferendosi alla testa. Trasportato in fin di vita all’ospedale di Bergamo con l’elicottero, Orizio si è spento poco dopo le 18. La fidanzata era poi stata rintracciata dai carabinieri di Romano alla stazione ferroviaria e ascoltata in serata.