Dalla batosta dell’andata il registro è cambiato Ora c’è più consapevolezza
Cosa è cambiato rispetto alla batosta di due mesi fa? Molto. Quel 4-0 subìto dall’Atalanta a Zagabria è stato il punto più basso della stagione. Una partita in cui i bergamaschi sono rimasti in balìa dell’avversario per 90 minuti. Un evento più unico che raro. Sorpresi dall’assetto tattico di Bjelica, che inaspettatamente ha schierato i suoi con una difesa a tre; sorpresi dalla tecnica degli avversari. Lo ha rivelato Gomez, in un’intervista al
Corriere qualche giorno fa: «Non mi aspettavo un livello del genere. Pensi di incontrare squadre che dominano sì, ma in Ucraina o in Croazia, campionati inferiori a quello italiano, e credi che non siano così forti. Balle». L’Atalanta, insomma, ha pagato lo scotto dell’esordio di una competizione che mai aveva affrontato. Digerendolo, come ha dimostrato l’ultimo pareggio col City.
A 69 giorni da quella sfida, i nerazzurri in Italia sono in piena corsa Champions, nonostante i passi falsi delle ultime partite, e hanno il miglior attacco del campionato. Hanno dovuto sopperire all’assenza di Zapata e hanno visto esplodere definitivamente Gosens e Malinovskyi. Hanno avuto, inoltre, la conferma che Gomez è il giocatore più affidabile. Soprattutto, sono riusciti a imporre ovunque il proprio gioco. Anche contro squadre candidate ad acchiappare la Champions, come City e Juventus.
La Dinamo è, in pratica, la stessa squadra. In patria sta schiacciando gli avversari. È prima in classifica con quattro punti di vantaggio sull’Hajduk Split e una partita da recuperare. Ha il miglior attacco (29 gol) e la miglior difesa (7). E in Europa coltiva il sogno — risultati alla mano, più concreto rispetto a quello dei nerazzurri — di centrare la prima qualificazione agli ottavi. E Per continuare a farlo crescere, come per l’Atalanta, anche per i croati è necessario uscire stasera da San Siro con punti. Una bella sfida. Sia perché i bergamaschi hanno un’altra consapevolezza in Europa, sia perché le statistiche non sorridono alla Dinamo. In Italia, infatti, i croati non hanno mai vinto. In dieci incontri hanno perso in otto occasioni e conquistato il pareggio in due (tra cui quella a Bergamo del 1990, ritorno del primo turno di Coppa Uefa), subendo la bellezza di 32 reti. Cabala che Bjelica tende a ignorare: «Sarà una partita diversa rispetto a quella di Zagabria, perché ora l’Atalanta ci conosce meglio. Ma spero di vincere. Siamo forti e concentrati e sappiamo dove colpirla». (m.m.)