Vigevano e Abbiategrasso da stazione a stazione sulla pista ciclopedonale
Partono i lavori della «Traccia Azzurra»: attraverserà il Ticino
Una pista ciclopedonale che anziché costeggiare il Ticino, lo attraverserà. Non esisteva ancora un percorso perpendicolare al fiume. La «Traccia Azzurra» sarà realtà dalla tarda estate del prossimo anno e collegherà la stazione ferroviaria di Vigevano a quella di Abbiategrasso. Un percorso lungo otto chilometri tra le campagne che lambiscono la ex strada statale 494 pensati non solo per gli escursionisti, che potranno poi immettersi nelle reti ciclabili del basso Milanese, ma anche per i pendolari. Il progetto è stato consegnato nei giorni scorsi, il cantiere aprirà venerdì e i lavori, salvo imprevisti, dovrebbero terminare entro settembre del 2020. I finanziamenti arrivano dal Parco naturale lombardo della valle del Ticino e dai comuni. Quelli di Vigevano e Abbiategrasso che contribuiscono in parti uguali con circa 198 mila euro a testa; Morimondo e Ozzero con una cifra minore. Il resto sono fondi della comunità europea. Proprio Ozzero rappresenta una sorta di «tappa intermedia», mentre Morimondo, pur non essendo coinvolto come territorio comunale, è interessato per motivi di turismo. I costi dell’opera sono stimati in 1 milione e 750 mila euro.
Ogni singolo centimetro della pista ciclopedonale è incluso nel territorio del Parco e interessa in parte la zona di protezione speciale «Boschi del Ticino», tra la località Soria Vecchia di Ozzero e il fiume.
L’itinerario ciclopedonale si salderà col percorso che costeggia il Naviglio Grande, presso Bereguardo, completando così la ciclabile di media percorrenza prevista dal Piano Regionale della Mobilità Ciclistica sulla «via delle Risaie», tra Milano Vigevano e la Lomellina. Su questa dorsale si innestano tutti i percorsi dell’area sud-ovest milanese e il nuovo tragitto la lambirà.
Per la «Traccia Azzurra» il punto più critico è l’attraversamento fluviale. Per adesso il ponte sul Ticino è uno solo e per forza si dovrà passare da lì. Quando saranno due,il nuovo ponte avrà due corsie ciclabili separate e protette dai veicoli, mentre il vecchio è destinato alla ferrovia. Il traguardo sembra ancora lontano: il viadotto in costruzione sulla 494 è attualmente fermo. Uno spazio lungo 23 metri separa i due tronconi. L’impresa che doveva occuparsene ha abbandonato i lavori ad aprile, dopo la risoluzione del contratto da parte della Provincia di Pavia per varie inadempienze. Si aspetta la prossima gara d’appalto.
«L’obiettivo di questo nuovo percorso è favorire la mobilità dolce — dichiara Fabio Signorelli, consigliere del Parco naturale lombardo della Valle del Ticino che ha seguito il progetto — così come proposto dal Piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria. Invoglierà chi non è abituato a usare la bicicletta. Un secondo importante obiettivo di portata ambientale è quello di incentivare l’utilizzo del treno. Parcheggiare presso le stazioni è stressante e difficile. Con questo percorso lo sarà meno. I dipendenti del Parco continueranno a seguire il progetto durante tutta la sua fase di realizzazione».
In poco tempo, pedalando, l’abbazia di Morimondo, la piazza Ducale di Vigevano e le altre meraviglie sparse sulle due sponde del Ticino saranno a portata di bicicletta.