Curino racconta il genio di Paleocapa
Le opere e la vita privata dell’ingegnere al Teatro degli Storti di Alzano
La vita, le opere, pregi e difetti di un grande alzanese saranno raccontati da Laura Curino sabato al Teatro degli Storti di Alzano (alle 21, ingresso simbolico a un euro). In «Paleocapa: uomo di terra e di mare», l’attrice torinese renderà omaggio allo scienziato a 150 anni dalla sua morte.
A chiedere il recital era stata, a febbraio per una conferenza al Museo Egizio, la Società degli ingegneri e degli architetti con sede proprio a Torino. «Mi piace sviluppare approfondimenti su figure della storia italiana tra cui Olivetti, Mattei, Margherita
Hack, che ho presentato a “Molte Fedi” — spiega Curino —. Paleocapa mi incuriosiva per il monumento, vicino alla stazione di Porta Nuova, che lo ritrae seduto su una poltrona». A Paleocapa si devono importanti opere, come la progettazione del traforo del Frejus e del canale di Suez, oltre a tanti lavori pubblici nel Lombardo Veneto. «Creò opere che avrebbero messo in comunicazione popoli e culture, aveva una visione complessa e completa dei movimenti delle acque. Diceva che, per lui, era più facile avere a che fare con l’impeto dei torrenti piuttosto che con le teste dure degli uomini — anticipa la Curino —. Lavorava solo se era stimolato, se c’era un’impresa dietro al progetto, altrimenti preferiva dedicarsi alla lettura. Curioso come un alzanese sia stato uomo di terra e di mare». Lo spettacolo sarà accompagnato da Fabio Piazzalunga che eseguirà le musiche dal vivo al pianoforte. (r.s.)