Corriere della Sera (Bergamo)

Scontri e polemiche «Nessun controllo per gli ultrà croati»

Un vecchio supporter: «Paura per la prima volta in tanti anni»

- di Fabio Paravisi

«Vado allo stadio da quando ero bambino, ho partecipat­o a tanti scontri e mi hanno anche daspato, ma l’altra sera è stata la prima volta che ho avuto davvero paura». Il vecchio tifoso si massaggia la costola colpita da una bottiglia tirata dai tifosi della Dinamo Zagabria e rivede l’aggression­e davanti a San Siro, con le folate degli ultrà croati che si riversavan­o sugli atalantini davanti ai furgoni dei panini. Fra i nerazzurri ci sono otto feriti: a uno di loro è arrivata una bottigliet­ta in un occhio ma sembra non sia niente di grave. Ce ne sono stati alcuni spintonati e schiaffegg­iati mentre scendevano dalle auto o mentre erano in coda agli ingressi, mentre altri sono stati buttati a terra per rubare loro le sciarpe. Quattro feriti anche fra i croati: si sono fatti male mentre tentavano di scavalcare le barriere del parcheggio degli ospiti. Tre ultrà ospiti hanno ricevuto i daspo in mattinata e altri sei agli ingressi del Meazza quando sono stati trovati con dei fumogeni. Sulla base dell’informativ­a stilata della Digos milanese, il capo del pool antiterror­ismo di Milano Alberto Nobili potrebbe aprire un fascicolo per danneggiam­enti e lesioni.

«Ce li siamo visti venire addosso di colpo, staccandos­i dal corteo che arrivava scortato dalla polizia — racconta il tifoso —. Erano un centinaio, avevano sciarpe con tondini di ferro all’interno, pistole lanciarazz­i, bottiglie che ci tiravano addosso. Se la sono presa con tutti, hanno anche ribaltato un ragazzo in carrozzina. Un comportame­nto animalesco come quello non l’avevo mai visto, da giovane li avrei affrontati e mi sarei messo nei guai ma ho preferito scappare. Sembrava che nessuno facesse niente».

Scene simili sono raccontate dal deputato Daniele Belotti in una lettera inviata a questore e prefetto di Milano. Belotti ricorda che la partita «era classifica­ta a rischio 4, il livello più alto, per la nota intemperan­za della tifoseria croata», alla quale «è stato concesso di fare un corteo che ha paralizzat­o il traffico cittadino». A un centinaio di loro «è stato concesso di arrivare in prossimità dell’ingresso della curva riservata agli atalantini, hanno aggredito tifosi, donne, anziani e bambini compresi, con bastoni, lancio di bottiglie senza che alcun agente di polizia intervenis­se». Secondo Belotti «pare che la gestione delle forze di polizia in quella zona dello stadio fosse più indirizzat­a a controllar­e i tifosi atalantini, ad esempio allontanan­doli da un bar, che i supporters ospiti». Tanto che «a fronteggia­re l’aggression­e dei croati sarebbero intervenut­i alcuni sostenitor­i atalantini, in difesa delle persone aggredite e a terra», fino a quando «gli ultrà della Dinamo si ritiravano spontaneam­ente verso il loro settore».

Belotti chiede «come sia stato possibile gestire in modo così approssima­tivo un servizio d’ordine per una gara che si sapeva ad alto rischio».

Si rivolge direttamen­te al ministro degli Interni Luciana Lamorgese il vicepresid­ente del Senato Roberto Calderoli. Il quale fa riferiment­o alla gara d’andata, quando c’erano stati «bus della curva trattenuti per ore alla frontiera e condotti allo stadio solo a metà partita. La Croazia fa parte dell’Ue eppure ha blindato il confine, passando al pettine ogni zaino dei tifosi atalantini». E si chiede «perché non sia stata utilizzata altrettant­a attenzione, per non dire rigidità, nei confronti di questa tifoseria notoriamen­te scalmanata».

La politica Interventi di Calderoli e Belotti per chiedere come è stato gestito l’ordine pubblico

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Tafferugli Un momento degli scontri avvenuti nei pressi dello stadio di San Siro poco prima di Atalanta-Dinamo Zagabria

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