Le trasformazioni da record di Brachetti
I suoi cambi d’abito sono così veloci (impiega meno di 2 secondi, 250 mila realizzati finora) che sono stati registrati nel Guinness World Records, dove oggi è inserito come il più prolifico trasformista al mondo. Ritorno su piazza per Arturo Brachetti, che martedì, alle 21, sarà al Creberg, in «Solo». Sono 400 i personaggi creati dal maestro del quick change: a Bergamo ne farà 60, diventando Hulk, Batman, Aladino, Biancaneve, Madonna, Pavarotti, Michael Jackson, Elvis.
Brachetti, i suoi one man show vantano oltre tre milioni di spettatori, qual è il suo segreto?
«In “Solo” ci sono i livelli di sorpresa, culturale e emotivo. Dopo un’ora e mezza scende anche la lacrimuccia perché lo spettacolo non si limita a far sì che il pubblico si domandi come faccio a spogliarmi in meno di 2 secondi».
Lei vive in una casa magica a Torino.
«È un parco giochi. Ci sono muri che si spostano scomparendo, porte che si aprono al contrario, stanze nascoste, passaggi segreti, acqua luminosa. Quando sarò in pensione proporrò “il giro casa di Arturo a 15 euro”. Gli artisti di passaggio mi chiedono di poterla visitare».
Chi ha intuito per primo il suo talento?
«A 13 anni, in seminario, conobbi padre Silvio Mantelli, il Mago Sales, che aveva una stanza piena di luci e oggetti. Mi insegnò i primi trucchi. Poi ho scoperto Leopoldo Fregoli, studiandone i segreti, anche se molti sono morti con lui. Nel 1979 superai il provino al Paradis Latin di Parigi. Non ero il più bravo, ero l’unico dai tempi di Fregoli a fare quei trucchi. Jean Marie
Rivière, che era sempre in frac bianco e con una gardenia fresca all’occhiello, rimase colpito. E debuttai».
A proposito, è vero che ama fingersi prete?
«Eccome. Vado in farmacia e acquisto Viagra per far ridere gli amici. Altre volte mi vesto da pusher cappellone così non ci fanno entrare in discoteca. Restiamo fuori al freddo a ridere come matti».
Chi vorrebbe essere? «Sono un 13 enne intrappolato nel corpo di un 62enne. Lotto contro il tempo. Su Netflix ho visto un documentario sulla genetica e su come nei topolini si possa cambiare il protocollo di alcune cellule facendoli ringiovanire. Un esperimento da milioni di dollari».
Come si mantiene in forma?
«Mangio cibo triste, ma che fa bene, come pollo ai ferri e riso in bianco. Lecco i dessert degli altri e ne memorizzo il gusto. E poi faccio ginnastica alle 2 di notte».
Qual è il suo sogno? «Portare la mia arte dove sono stato poco, come Usa e Cina. Lo spettacolo mi dà energia, serotonina, adrenalina. L’applauso è una droga».
Cosa consiglierebbe ai giovani?
«Buttatevi e imparate qualcosa. Trovate il vostro tassello nel mosaico del mondo e andate dai maestri, non dagli youtuber».
Il consiglio ai giovani «Buttatevi e imparate qualcosa e frequentate i maestri, non gli youtuber»