«Lingua e cultura ebraica» Il Classico riparte dalle radici
La materia introdotta nel piano di studi liceali al Collegio Villoresi di Monza
C’è anche un’ora alla settimana di «Lingua e cultura ebraica» nel piano di studi del nuovo liceo classico contemporaneo che parte da settembre a Monza. Primo in Italia, è il Collegio Arcivescovile Villoresi a fare da pioniere e ripensare ad un piano di studi classici più legati alla contemporaneità. Fondato nel 1862, il Collegio ha oggi 1600 alunni, dal nido alle superiori, in città è noto per avere avuto tra i propri banchi rampolli dell’imprenditoria brianzola (anche i figli di Silvio Berlusconi hanno studiato qui) e promesse dello sport, come il velocista Filippo Tortu. L’input a ripensare il percorso del liceo classico è arrivato dal neo rettore, don Sergio Massironi, 42 anni, arrivato a Monza a settembre. «I numeri del classico tradizionale erano in caduta libera, abbiamo formato anche classi con solo dieci iscritti — spiega — non era il caso di resistere, ma dare una nuova partenza ad un indirizzo che le università all’estero e il mondo dell’impresa ci invidia per la solida base umanistica che la scuola italiana sa dare». Ecco allora l’idea di rimodulare il piano di studi tenendo saldi alcuni paletti, ma introducendo alcune novità. «Gli attacchi recenti alla senatrice Liliana Segre ci dicono che c’è bisogno di guardare alle grandi civiltà del passato — spiega il rettore — di approcciare il mondo e la cultura ebraica che l’Europa ha misconosciuto fino al dopoguerra. Ci sono voluti filosofi, artisti, registi e la tragedia della Shoah per far prendere coscienza della ricchezza di questa cultura».
Rispetto al Classico tradizionale il nuovo percorso introduce lo studio della storia dell’arte fin dal primo anno, affiancato ad ore dedicate al cinema e alla fotografia, un’ora in meno è dedicata allo studio dell’italiano e della lingua latina, mentre lascia invariato lo studio del greco e delle letterature greca e latina nel triennio. L’incontro con il mondo contemporaneo passa anche attraverso lo studio di tutte le discipline scientifiche in lingua inglese e l’introduzione nel triennio di «Visual Studies» per poter utilizzare ed interpretare l’universo digitale. Completano l’offerta cinque stage previsti ad inizio anno: ad Atene, Roma, Gerusalemme, Berlino e New York «per conoscere meglio le radici dell’occidente e orientare gli sguardi al futuro». Tutte le novità del nuovo Classico saranno presentate mercoledì prossimo dalle 18 nella sede di via Monti e Tognetti 10. Classico e contemporaneo si incontrano in un concerto, «Da Bach a Cage» a cura di Jacopo e Silvano Petrosino, seguirà un aperitivo e una tavola rotonda che vedrà partecipare alcuni dei nomi che compongono il Comitato scientifico, presieduto da Alessandra Smerilli, economista e prima donna a ricevere la nomina di Consigliere di Stato in Vaticano. I nomi del Comitato scientifico sono quelli di personalità del mondo della cultura e dell’impresa, come il fotografo Giovanni Chiaramonte, Aldo Colonetti, filosofo e storico del design, Stefano Dominicali, Ad di Lamborghini, il sociologo Mauro Magatti, la filosofia Chiara Giaccardi, il presidente di Fondazione Feltrinelli Massimiliano Tantino.«Hanno partecipato tutti con entusiasmo alla creazione di questo progetto — conclude il rettore — è bello che persone al culmine della carriera si mettano in gioco per ripensare ad un percorso formativo destinato ai giovani».