La salute? Una questione di piani urbanistici Così Ats studia la città
Qualità della vita, il progetto lanciato da Regione Lombardia
Orientare le politiche urbane verso un miglioramento della qualità della vita con una particolare attenzione all’equità. È l’obiettivo finale del progetto biennale «CCM 2017 Urban Health», presentato dalla Regione Lombardia e con l’Ats Bergamo come ente attuatore.
«Il percorso ha visto la presenza di diverse realtà a livello regionale ma anche nazionale — spiega il direttore del dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria (Dips) Pietro Imbrogno —, coinvolte per elaborare e disseminare buone pratiche, basate su modelli di Health impact assessment, sulla letteratura e sui casi studio di città europee e italiane». Primo tra i 40 ammessi al bando del Centro nazionale per la Prevenzione e il controllo delle malattie del ministero della Salute, il progetto ha sperimentato uno strumento di analisi multicriteriale per misurare la propensione di un piano urbanistico a promuovere la salute che, aggiunge il coordinatore scientifico Marcello Tirani,«non è più una tematica di esclusivo ambito medico-sanitario, ma diventa obiettivo prioritario di scelta individuale e collettiva cui contribuiscono diversi fattori».
Ambiente, suolo e sottosuolo, sostenibilità e igiene del costruito, sviluppo urbano e sociale, mobilità e trasporti, spazi esterni: sono queste le macro-aree che, una volta analizzate, «consentono di stimare, non solo la capacità di un intervento urbano di controllare possibili fattori di rischio per la popolazione, ma anche quella di proporre un contesto costruito e organizzato in grado di soddisfare i bisogni sociali»m aggiunge Monica Brembilla, responsabile dell’Area tecnica del Dips. Un esempio concreto e locale? «Sono stati rianalizzati alcuni piani urbanistici che erano stati già verificati con le procedure in essere — prosegue Brembilla —. Le osservazioni emerse durante il procedimento valutativo della riqualificazione dell’ex Mangimi Moretti, a suo tempo, avevano evidenziato la necessità di approfondire valutazioni sull’impatto generato dal flusso di traffico in ingresso alla media struttura di vendita. Attraverso lo strumento multi-criteriale è emersa, ad esempio, la possibilità di aumentare la fruibilità del parco lineare, collegandolo all’altra sponda del torrente Morla e raccordandolo con percorsi pedonali già esistenti».
Sul tema del verde si sofferma anche Andrea Rebecchi del Politecnico: «In tutte le sue forme, dai filari alberati per l’ombreggiamento ai giardini pubblici, ha molti impatti ambientali che hanno importanti ricadute sulla salute». Indicazioni significative perché, come spiega il direttore sanitario di Ats Carlo Alberto Tersalvi, «lo strumento vuole essere un supporto per gli operatori della sanità pubblica ma anche per tutti gli stakeholder istituzionali e professionali coinvolti, a vario titolo, nei processi di pianificazione territoriale». Tutti i risultati della ricerca confluiranno in un manuale, «un punto di riferimento a cui guardare», come lo ha definito il direttore generale di Ats Salute Massimo Giupponi, che sarà presentato il 24 gennaio 2020 con un convegno in Regione Lombardia.
Il verde «In tutte le sue forme ha molti impatti, che hanno importanti ricadute sulla salute»