Guardiola in discussione, ma il Gasp ha fiducia nel City
Qualche avvisaglia c’era stata alla vigilia dell’andata contro l’Atalanta. Quando Pep Guardiola si presentò davanti ai nerazzurri con il primato (negativo) della peggior partenza di stagione in campionato da quando è allenatore. Il 5-1 rifilato all’amico Gasperini, nei dintorni di Manchester, era stato considerato come il vero «inizio» del City.
Sensazione sbagliata. Perché se è pur vero che i citizens hanno già strappato il pass per gli ottavi di finale di
Champions League (ma in un girone abbordabile... almeno per gli inglesi), in Premier stanno facendo una fatica sovraumana tanto che le speranze di bissare il titolo conquistato nella scorsa stagione sembrano giù utopia. Dopo 14 partite la squadra del catalano è terza in classifica, distante un’eternità dal Liverpool capolista: 11 punti. Nonostante abbia il miglior attacco e la terza miglior difesa. Distacco che, addirittura, sta portando parte dei tifosi a interrogarsi se sia il caso di continuare con l’allenatore più quotato del pianeta.
Faccende che attraversano la Manica e atterrano a Zingonia. Perché servirà un City quantomeno «sufficiente» per bloccare la Dinamo mercoledì prossimo e, di conseguenza, permettere all’Atalanta di giocarsi le possibilità di acchiappare gli ottavi (in caso di vittoria dei croati, l’eventuale successo dei nerazzurri contro lo Shakhtar sarebbe inutile). Gasperini, intervistato da «Radio anch’io Sport», non ha dubbi: «Con tre punti in Ucraina, passiamo», dando per scontato il risultato positivo del City a Zagabria. Che, forse, così scontato non è, visti i mal di pancia in terra d’Albione. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, perché la partenza lenta dei citizens potrebbe dare motivazioni anche all’ultima giornata di Champions. Lo spera l’Atalanta, lo spera il Gasp.