Professore «dirotta» un treno per non perdere la conferenza
Il docente ha bloccato il convoglio alla stazione di Calolziocorte. Denunciato
Pendolare per lavoro. Abituato a spostarsi in treno per raggiungere Bologna dove lavora come ricercatore all’università. Costretto a sopportare i disagi quotidiani di chi utilizza i mezzi pubblici lungo una delle linee tra le più problematiche della Lombardia, la Milano-Lecco-Tirano. A Calolziocorte, dove abita, avrebbe dovuto prendere il regionale per Milano e da qui la coincidenza per Bologna, dove lo aspettavano per una conferenza. Ma il convoglio non arrivava, in ritardo, ancora una volta. Così, esasperato, è sceso sui binari e ha messo in atto la singolare forma di protesta, che gli è costata una denuncia per interruzione di pubblico servizio.
Nei guai è finito un professore incensurato di 58 anni. Sembra incredibile quanto accaduto nei giorni scorsi, ma la notizia è stata resa nota dalla Polfer solo in queste ore, alla stazione di Calolziocorte, una decina di chilometri da Lecco. L’uomo, in passato stimato docente in alcune scuole superiori del territorio e ora con un prestigioso incarico universitario, visto che il suo treno era in pesante ritardo e rendendosi conto che non sarebbe mai riuscito ad arrivare in tempo per prendere la coincidenza, ha deciso di bloccare il diretto da Lecco a Milano, che a Calolziocorte in realtà non si sarebbe dovuto fermare. È sceso sul binario dove il convoglio sarebbe dovuto passare ed è rimasto lì immobile, nonostante alcune persone abbiano provato a farlo desistere. Irremovibile, fermo, a braccia conserte. Il dirigente di movimento lo ha visto e resosi conto che il professore piuttosto che spostarsi si sarebbe fatto travolgere, per evitare che la situazione degenerasse e conseguenze ben più gravi, ha autorizzato la fermata straordinaria. Il macchinista ha bloccato il treno e il docente è salito come se niente fosse, sotto lo sguardo incredulo degli altri pendolari, a loro volta arrabbiati per la sosta forzata.
In stazione Centrale è arrivato, questa volta puntuale, ma non è chiaro se alla fine sia riuscito a prendere il treno per Bologna in tempo e a presenziare alla conferenza dove era atteso, perché ad aspettarlo a Milano ha trovato gli agenti della Polizia ferroviaria. Non appena è sceso dal convoglio lo hanno fermato, identificato e denunciato per interruzione di pubblico servizio. Solo a questo punto è potuto ripartire.