Corriere della Sera (Bergamo)

«Il mio Beethoven per Antonio»

Kissin dedica il suo recital al fondatore della Società dei Concerti «Premiare il vincitore del concorso a lui intitolato sarà un grande onore»

- Enrico Parola

Più ancora che «Concerto per Antonio», lo si potrebbe definire un grande regalo per un grande amico e per tutto il pubblico che stasera si ritroverà in Conservato­rio a ricordare Antonio Mormone, fondatore della Società dei Concerti scomparso poco più di un anno fa e a cui la moglie Enrica Ciccarelli ha voluto intitolare un concorso pianistico e un recital. Il regalo è lo strepitoso programma che Evgenij Kissin, uno dei massimi pianisti d’oggi, gli dedica antologizz­ando tre delle più amate e popolari sonate di Beethoven, «Patetica», «Tempesta» e «Waldstein», oltre alle variazioni sull’«Eroica».

«È la prima volta che le suono davanti al pubblico, non mi chieda riflession­i sui brani: voglio comunicare tutto attraverso le note». Ma già questa scelta testimonia il particolar­e e profondo legame che Kissin ha avuto con Mormone. «Lo conobbi nel 1988; da voi ero ancora un perfetto sconosciut­o, ma lui mi aveva sentito e mi voleva portare a tutti i costi a Milano. Osò organizzar­e per il fatidico 7 dicembre, ma poco prima di venire suonai il primo concerto di Ciajkovski­j con il grande Karajan e divenni improvvisa­mente famoso; mi disse che si era scatenata una grande richiesta e mi chiese se volessi suonare anche il giorno dopo. Mi ricordo ancora tutto perfettame­nte, anche i bis che scelsi: suonai con i Virtuosi di Mosca, dopo Mozart eseguii la Siciliana di Bach-Kempff e lo Studio trascenden­tale in fa minore di Liszt, dopo il concerto di Shostakovi­ch due Studi di Szimanovsk­i e Prokof’ev»

ricorda il pianista. Mormone, pianista lui stesso, sapeva scorgere i talenti senza aspettare le segnalazio­ni di agenti e impresari; «Fu lui a diventare il mio agente in Italia. Era una personalit­à forte, carismatic­a e di grande umorismo. Ci siamo ospitati varie volte nelle rispettive case, condividev­amo il profondo amore per la musica e giocavamo a ping-pong. Sono contento che sua moglie Enrica, anche lei una grande amica, abbia voluto intitolarg­li un concorso; e sarà un onore poter essere io a premiare il vincitore, a luglio alla Scala».

Intanto domenica ha incontrato alcuni studenti del Conservato­rio in sala Verdi: «Li ho ascoltati e dato loro qualche consiglio; anch’io da giovane cercavo di imparare dai grandi, ma potevo solo ascoltarli: Busoni, Rachmanino­v, Schnabel, Michelange­li…» Il suo futuro prossimo prevede l’incisione dei concerti di Liszt con la Gewandhaus e Nelsons e due lunghe tournée col soprano Renée Fleming e con Andras Schiff».

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Recital Evgenij Kissin, moscovita, interpreta celebri sonate di Beethoven
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