Chez Godard alla Fondazione Prada
L’atelier del regista della Nouvelle Vague riallestito in Largo Isarco Libri, schermi, quadri e proiezione di nove corti nello «Studio d’Orphée» Artigianato e movida: così cambia l’Isola
Una delizia voyeuristica attende da oggi i cinefili al primo piano della galleria Sud della Fondazione Prada (in largo Isarco 2) trasformata ne «Le Studio d’Orphée», l’atelier di registrazione e montaggio, luogo di vita e di lavoro di Jean-Luc Godard. Il cineasta francese, nato nel 1930 e protagonista della Nouvelle Vague, ha sempre pensato alla propria attività come a una sintesi di cinema, teatro e arti visive, un lavoro artigianale in cui il visitatore si immergerà assistendo alla proiezione de «Le livre d’image» nello spazio stesso in cui il film è stato concepito, montato e mixato. L’installazione, che rimarrà in permanenza, è così nello stesso tempo un’esperienza illusoria e vera grazie al trasloco integrale di mobili, libri, tappeti, lampade, quadri, soprammobili, materiale tecnico e ogni altro oggetto personale, compreso l’equipaggiamento per giocare a tennis, effettuato dalla casa-studio di Rolle, in Svizzera.
All’interno de «Le Studio d’Orphée» si potranno vedere anche nove cortometraggi:«On s’est tous défilés», 1988; «Je vous salue Sarajevo», 1993; «Les enfants jouent à la Russie», 1993; «The Old Place», 1998; «De l’origine du XXIème siècle», 2000; Liberté et Patrie, 2002; «Une bonne à tout faire», 2006; «Vrai faux passeport»,
Chi conosce bene la cronaca nera cittadina ricorda che nelle sue vie ci sono stati banditi e sparatorie. I milanesi che amano la storia sanno che dalle parti di via Jacopo Dal Verme, nel Settecento, c’era il cimitero della Mojazza, dove furono sepolti Cesare Beccaria e Giuseppe Parini. I giovani la frequentano di sera come (nuovo) luogo della movida. Di giorno è amata per i negozi di artigianato e vintage. L’Isola è esplosa negli ultimi dieci anni, trasformandosi da quartiere operaio a luogo di artisti e creativi. Gianluca Poma, milanese doc ma non isolano, e Mauro Morellini, che all’Isola ha casa e ufficio, hanno scritto la guida «Guida all’Isola (di Milano)» (Morellini), da domani in libreria. «Raccontiamo l’Isola svelando le sue molteplici anime: il lato più fantasioso, la multiculturalità, l’anima sociale, la vita notturna», spiega Morellini. Locali, negozi, associazioni, eventi, luoghi d’arte e cultura. «È una guida non classica, che mescola le storie agli indirizzi. Per i turisti, ma anche per i milanesi: c’è perfino un capitolo pensato per i residenti, con un indirizzario per la quotidianità non scontato». 2006; «Une Catastrophe», 2008 diffusi su uno schermo televisivo impiegato abitualmente da Godard come strumento di lavoro. Con un fuori programma all’interno dello spettacolare ascensore della Torre dove il regista ha realizzato l’intervento sonoro «Accent-soeur». «Le Studio d’Orphée» è aperto al pubblico dal mercoledì al lunedì, dalle ore 13 alle 19. L’accesso (€ 10) è consentito tramite prenotazione da effettuare alla biglietteria. In particolare, dalle 13 alle 17 sono proiettati i cortometraggi per gruppi di 10 visitatori ogni 30 minuti. Dalle 17 alle 19 si può invece vedere il film «Le Livre d’image» con ingresso consentito alle 17 per massimo 5 spettatori.
Largo Corsia dei Servi 4, ore 18 (foto) periodo di cui sono stati protagonisti. «Catalogna-Spagna» alla Fondazione Feltrinelli. Partecipano Carles Mundó, Josep Ramoneda; modera Andrea Nicastro
Alla libreria Sozzani presentazione del libro «Instant Moda» di Andrea Batilla dedicato al dietro le quinte della moda.
Corso Como 10, ore 19