Corriere della Sera (Bergamo)

Funi da nave per rinforzare il grande cedro

Il Comune suddivide la città in tre appalti: «Più efficienza nella gestione del verde»

- Silvia Seminati

A Palazzo Frizzoni arrivano di continuo le segnalazio­ni sul verde. Alberi da potare, erba da tagliare. Spesso, poi, arrivano lamentele quando i cittadini si accorgono che il Comune sta tagliando delle piante. «Un’operazione — spiega l’assessore Marzia Marchesi — che non viene mai fatta a cuor leggero, ma sempre a ragion veduta. Sono due le consideraz­ioni che ci guidano, la cura e il bene dell’albero, e la sicurezza dei cittadini, da garantire sempre». Tra le attività dell’amministra­zione, anche la cura degli alberi monumental­i. Il cedro del parco Marenzi, per esempio, è stato ancorato con le funi usate dai rimorchiat­ori per tirare le petroliere in porto».

Basterebbe, per un giorno, leggere le mail che arrivano all’assessorat­o al Verde del Comune di Bergamo per capire quanto sia diffusa l’attenzione all’ambiente. «Arrivano segnalazio­ni di continuo», conferma l’assessore Marzia Marchesi, che il martedì ha anche aperto uno sportello per incontrare i cittadini. C’è chi scrive per dire che gli alberi troppo folti oscurano i lampioni e chi chiede più orti. Spesso, poi, arrivano lamentele quando i cittadini si accorgono che il Comune sta tagliando delle piante. «Un’operazione — spiega l’assessore — che non viene mai fatta a cuor leggero, ma sempre a ragion veduta. Sono due le consideraz­ioni che ci guidano, la cura e il bene dell’albero, e la sicurezza dei cittadini, da garantire sempre». Questo significa che se una pianta è pericolant­e, va abbattuta. «Ma poi — dice l’assessore Marchesi — ne piantiamo un’altra, non necessaria­mente nello stesso punto, dipende da tante consideraz­ioni».

Ora il Comune ha «diviso» la città in tre parti e assegnato la cura del verde pluriennal­e a più ditte. Un metodo che vale, per esempio, per le potature. Il primo lotto, sui quartieri a Nord (da Borgo Palazzo a Valtesse, e poi Città Alta e i Colli), prevede una spesa di 203 mila euro in tre anni. Il secondo (dal centro a Longuelo), 211 mila euro fino al 2021. E il terzo (da Grumello a Celadina), 185.900 euro per due anni, finanziati dal bando Periferie. «Lavorare su tre lotti funzionali — spiega Guglielmo Baggi, responsabi­le del Servizio verde pubblico — permette di poter gestire meglio il lavoro ed è anche una questione di mercato, si distribuis­cono di più, in questo modo, le risorse del Comune, e si fanno lavorare più aziende».

Non sempre le segnalazio­ni dei cittadini possono essere accontenta­te subito. Ci sono normative e regole da seguire. Un esempio è quello dei platani di via Fara o di viale Giulio Cesare. «Prima della potatura — spiega Baggi — serve un atto fitoiatric­o di un agronomo abilitato che certifichi che il platano è indenne dal cancro colorato, una patologia fungina molto grave, per la quale non c’è rimedio, e che noi abbiamo debellato. E i platani, questa è un’altra regola, si possono potare solo d’inverno, dal 2 dicembre». Così, se i cittadini segnalano platani da potare a novembre, devono pazientare almeno un mese per vedere i lavori. «Le segnalazio­ni possono arrivare tramite il sito del Comune, ma serve l’identità digitale — dice l’assessore —, a me piacerebbe creare una procedura più snella per le segnalazio­ni, come un numero WhatsApp».

Il Comune si occupa anche dei 27 alberi monumental­i cittadini (le piante censite e schedate sono 29 mila, ma si conta di arrivare a 49 mila nel 2020). Il grande cedro del parco Marenzi è stato messo in sicurezza con cavi in materiale plastico: se dovesse muoversi o cedere, rimarrà agganciato. «È stato potato leggerment­e — spiega Baggi — e anche ancorato con le stesse funi usate dai rimorchiat­ori per tirare le petroliere in porto e hanno una capacità di resistenza di qualche tonnellata».

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In città sono state censite e schedate più di 29 mila piante, un lavoro che continuerà anche nei prossimi mesi. Il Comune di Bergamo conta di arrivare, nel 2020, a circa 49 mila piante censite e schedate (escluse quelle del cimitero, dove ce ne sono alcune che hanno quasi cento anni, e il verde del Parco dei Colli)
Nel parco In città sono state censite e schedate più di 29 mila piante, un lavoro che continuerà anche nei prossimi mesi. Il Comune di Bergamo conta di arrivare, nel 2020, a circa 49 mila piante censite e schedate (escluse quelle del cimitero, dove ce ne sono alcune che hanno quasi cento anni, e il verde del Parco dei Colli)

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