Funi da nave per rinforzare il grande cedro
Il Comune suddivide la città in tre appalti: «Più efficienza nella gestione del verde»
A Palazzo Frizzoni arrivano di continuo le segnalazioni sul verde. Alberi da potare, erba da tagliare. Spesso, poi, arrivano lamentele quando i cittadini si accorgono che il Comune sta tagliando delle piante. «Un’operazione — spiega l’assessore Marzia Marchesi — che non viene mai fatta a cuor leggero, ma sempre a ragion veduta. Sono due le considerazioni che ci guidano, la cura e il bene dell’albero, e la sicurezza dei cittadini, da garantire sempre». Tra le attività dell’amministrazione, anche la cura degli alberi monumentali. Il cedro del parco Marenzi, per esempio, è stato ancorato con le funi usate dai rimorchiatori per tirare le petroliere in porto».
Basterebbe, per un giorno, leggere le mail che arrivano all’assessorato al Verde del Comune di Bergamo per capire quanto sia diffusa l’attenzione all’ambiente. «Arrivano segnalazioni di continuo», conferma l’assessore Marzia Marchesi, che il martedì ha anche aperto uno sportello per incontrare i cittadini. C’è chi scrive per dire che gli alberi troppo folti oscurano i lampioni e chi chiede più orti. Spesso, poi, arrivano lamentele quando i cittadini si accorgono che il Comune sta tagliando delle piante. «Un’operazione — spiega l’assessore — che non viene mai fatta a cuor leggero, ma sempre a ragion veduta. Sono due le considerazioni che ci guidano, la cura e il bene dell’albero, e la sicurezza dei cittadini, da garantire sempre». Questo significa che se una pianta è pericolante, va abbattuta. «Ma poi — dice l’assessore Marchesi — ne piantiamo un’altra, non necessariamente nello stesso punto, dipende da tante considerazioni».
Ora il Comune ha «diviso» la città in tre parti e assegnato la cura del verde pluriennale a più ditte. Un metodo che vale, per esempio, per le potature. Il primo lotto, sui quartieri a Nord (da Borgo Palazzo a Valtesse, e poi Città Alta e i Colli), prevede una spesa di 203 mila euro in tre anni. Il secondo (dal centro a Longuelo), 211 mila euro fino al 2021. E il terzo (da Grumello a Celadina), 185.900 euro per due anni, finanziati dal bando Periferie. «Lavorare su tre lotti funzionali — spiega Guglielmo Baggi, responsabile del Servizio verde pubblico — permette di poter gestire meglio il lavoro ed è anche una questione di mercato, si distribuiscono di più, in questo modo, le risorse del Comune, e si fanno lavorare più aziende».
Non sempre le segnalazioni dei cittadini possono essere accontentate subito. Ci sono normative e regole da seguire. Un esempio è quello dei platani di via Fara o di viale Giulio Cesare. «Prima della potatura — spiega Baggi — serve un atto fitoiatrico di un agronomo abilitato che certifichi che il platano è indenne dal cancro colorato, una patologia fungina molto grave, per la quale non c’è rimedio, e che noi abbiamo debellato. E i platani, questa è un’altra regola, si possono potare solo d’inverno, dal 2 dicembre». Così, se i cittadini segnalano platani da potare a novembre, devono pazientare almeno un mese per vedere i lavori. «Le segnalazioni possono arrivare tramite il sito del Comune, ma serve l’identità digitale — dice l’assessore —, a me piacerebbe creare una procedura più snella per le segnalazioni, come un numero WhatsApp».
Il Comune si occupa anche dei 27 alberi monumentali cittadini (le piante censite e schedate sono 29 mila, ma si conta di arrivare a 49 mila nel 2020). Il grande cedro del parco Marenzi è stato messo in sicurezza con cavi in materiale plastico: se dovesse muoversi o cedere, rimarrà agganciato. «È stato potato leggermente — spiega Baggi — e anche ancorato con le stesse funi usate dai rimorchiatori per tirare le petroliere in porto e hanno una capacità di resistenza di qualche tonnellata».