Aumento Irpef «Sbagliato non annunciarlo»
La maggioranza doveva dichiarare, prima del voto, l’intenzione di aumentare l’addizionale Irpef. È la critica rivolta dalle minoranze al Comune di Bergamo. «In questo modo sperano che gli elettori digeriscano l’esborso, ma i bergamaschi non sono fessi», le parole del consigliere leghista Massimiliano Rovetta. Critico anche il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Tremaglia: «In questo modo l’Irpef sarà la meno equa della Lombardia, perché sarà applicata a tutte le fasce di reddito, comprese quelle più deboli». Si difende il Pd attraverso Francesca Riccardi: «L’aumento era già stato previsto dalla giunta Tentorio e il contributo è calcolato sull’Isee».
Il bilancio comunale 2020 arriva in Aula e la discussione si ripete molto simile a quanto sentito e letto nelle dichiarazioni dei gruppi di maggioranza e minoranza nelle ultime settimane. Sugli aspetti economici relativi all’aumento dell’addizionale Irpef, prevalgono quelli politici. Le critiche del centrodestra piovono sulla manovra, perno del bilancio di previsione della giunta Gori: l’aliquota che sale dallo 0,6 allo 0,8%. Per due ore e mezza le opposizioni monopolizzano la discussione della seconda serata di Consiglio comunale. Dopo 45 emendamenti presentati martedì, senza speranza di approvazione, la Lega attacca: «Meglio aumentare adesso le tasse — interviene il consigliere Massimiliano Rovetta —. Senza dover procedere poi a ridosso delle elezioni, sperando che gli elettori digeriscano l’esborso. Ma i Bergamaschi non sono fessi». A fare eco Giacomo Stucchi: «Una scelta di questo tipo bisogna avere il coraggio di non nasconderla in campagna elettorale. I cittadini non possono essere ingannati». L’aumento della tassa in termini di gettito vale 4,5 milioni di euro. Un milione di questi è destinato a politiche per la natalità e le famiglie a cui si aggiungono 530 mila euro dalle proposte che guardano ai giovani dei gruppi di maggioranza. Nel merito il consigliere di Bergamo Ideale, Danilo Minuti, è scettico: «Fra 5 anni non troveremo nemmeno un giovane che sarà riuscito a fare famiglia con queste politiche». Da Fratelli d’Italia, con il consigliere Andrea Tremaglia, arriva l’auspicio di prevedere soglie d’esenzione più alte: «L’Irpef in città sarà la meno equa della Lombardia perché applicata a tutte le fasce di reddito senza esenzioni. Le politiche per i giovani sono un contentino. Il resto serve a finanziare mutui e interessi per cantieri e cantieri in ritardo. Quali sono le vere priorità della maggioranza?». La risposta della maggioranza arriva dalla consigliera del Pd Francesca Riccardi: «L’aumento dell’addizionale Irpef era già stato previsto dalla giunta Tentorio — esordisce —. Esiste una quota d’esenzione nazionale fissata a 8.500 euro, inoltre abbiamo previsto un contributo calcolato sull’Isee, uno strumento più equo che restituisce la vera situazione economica rispetto al reddito». E da sinistra arrivano i rinforzi per la giunta: «Non si nasconde l’addizionale Irpef — aggiunge Roberto Cremaschi —. Le contraddizioni sono fra i 50 emendamenti delle minoranze».