Centraline per le pm1 Monitorata la logistica
A Cividate accordo con la società privata Il sindaco Forlani e Legambiente: «Idea da estendere a tutta la zona»
Nella zona della corsa alle logistiche innescata da Brebemi, si è arrivati a un accordo tra i comuni per monitorare la qualità dell’aria nella Bassa orientale.
Una centralina e un accordo tra i comuni per monitorare la qualità dell’aria nella Bassa orientale: può sembrare quasi un’idea scontata, proprio nei giorni in cui la pianura padana batte tutti i record per l’aria inquinata. Invece è un percorso tutto da costruire nella zona dove è più forte la corsa delle logistiche innescata da Brebemi, per capire meglio le ricadute sul territorio e sull’ambiente.
L’arrivo dell’A35 con i suoi caselli ha attirato nella Bassa investimenti di centinaia di milioni. Così se a Calcio è già in funzione il maxi polo Italtrans che sta ultimando un secondo insediamento a Covo, a Cortenuova è agli sgoccioli l’iter autorizzativo che farà partire i cantieri del centro distributivo per il Nord Italia della catena di discount Md, mentre in primavera dovrebbe arrivare il via libera anche al progetto previsto a Cividate, dove lo sviluppatore Lcp ha già preparato l’area per una logistica che richiederà un investimento da 150 milioni di euro e darà lavoro a mille persone. Proprio da Cividate parte ora la proposta di un monitoraggio dell’aria. «La Lcp — spiega il sindaco Giovanni Forlani — si è mostrata molto sensibile alle tematiche ecologiche e ha accettato di finanziare con 200mila euro il controllo dell’aria con l’acquisto di una centralina su proposta del circolo locale di Legambiente, insieme ad altre mitigazioni. L’idea però è ante, dare oltre facendone un progetto d’area con il coinvolgendo anche degli altri paesi dove sono in corso di realizzazione le logistiche».
«La nostra proposta — chiarisce Paolo Falbo, portavoce del circolo Legambiente Serio-Oglio — è non creare un doppione di quello che già fa l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambienin altre parti della provincia dove tiene sotto controllo pm del diametro di 10 e 2,5 micron, il biossido di zolfo e di azoto, oltre all’ozono. Nella nostra zona vorremmo fare un passo avanti misurando le percentuali di pm 1 (quelle più sottili) e i policiclici aromatici (idrocarburi) che sono le due tipologie di particolato ritenute più pericolose per la salute. Bisogna considerare che a Cividate c’è già un’acciaieria in funzione e con la logistica, che sulla carta muoverà 118 camion al giorno, le cose di certo non miglioreranno».
Legambiente rivendica il merito anche di aver ottenuto insieme al Comune, da Lcp, la piantumazione di 5.500 alberi ad alto fusto. «Significa un bosco di circa 8-9 ettari — continua Falbo — in un territorio che tra agricoltura intensiva e serre fa fatica ad avere zone boschive. La società ha anche accettato nella convenzione anche che le piante possano essere messe su zone verdi e addirittura fuori dal territorio comunale».
Un risultato, quello delle compensazioni ambientali ottenute a Cividate, che Legambiente ritiene possa diventare un modello di contrattazione con le società che si occupano delle nuove aree logistiche in arrivo.
«È un precedente incoraggiante — conclude Falbo — e può essere seguito dagli altri operatori in arrivo. Tra le soluzioni tecnologiche a disposizione c’è anche quella di una centralina che può raccogliere
I parametri L’obiettivo è rilevare le sostanze più nocive, anche i Pm1 e gli idrocarburi
i dati dell’aria su più comuni».
Batte subito un colpo Cortenuova. «Cividate ci ha informato della sua proposta — chiarisce il primo cittadino Gian Mario Gatta — la giudichiamo positivamente e ne parleremo con Md al primo incontro utile».