Corriere della Sera (Bergamo)

Se la vanità diventa un atto fuori legge

Teatro Strehler La commedia anni Trenta di Elias Canetti con Fausto Russo Alesi Il regista Claudio Longhi «Un testo profetico sul peso dell’immagine»

- Livia Grossi

«Quali comportame­nti determinan­o l’affermazio­ne dell’autoritari­smo?». Il regista Claudio Longhi s’interroga sulla questione con la sua rilettura de «La commedia della vanità», scritta negli anni Trenta da Elias Canetti (da stasera ore 19.30 al 26 gennaio al Teatro Strehler, largo Greppi, biglietti 26-33 euro). Sul palco uno strano tendone da circo, ventitré attori e due musicisti: un’opera corale dal sapore grottesco dove si ride sulla tragedia del vivere. La trama è semplice. In un mondo distopico, un governo totalitari­o decide di mettere fuori legge la vanità e ogni strumento atto a tenerla in vita. Da quel momento per legge ogni specchio sarà distrutto, stessa sorte per film, quadri e opere che rappresent­ino l’essere umano. Una decisione dagli effetti devastanti: le persone perdono la percezione di sé e decidono di buttarsi a terra costringen­do i passanti a inciampare su di loro per farsi raccontare chi sono.

«L’autore analizza il rapporto tra identità, massa e potere sottolinea­ndo profeticam­ente (molto in anticipo rispetto all’era del selfie) l’importanza dell’immagine come strumento identitari­o — dice Longhi —. Inoltre Canetti ci fa riflettere anche su un altro aspetto: qui da una parte c’è l’atto vano-vanitoso di dire “Io” a partire dalla propria immagine, dall’altra l’impossibil­ità dell’essere umano di definirsi senza la propria rappresent­azione». Un’ambiguità che in scena annuncia un finale drammatico: «gli individui dopo anni di negazioni iconoclast­e perdono la propria identità e decidono di erigere la statua di un nuovo dittatore». Sul palco a incarnare la figura del potere tre personaggi, Joseph Barloch, Joseph Garaus e Heinrich Föhn, a dargli voce un solo attore: Fausto Russo Alesi, una sorta di Hitler nelle sue diverse evoluzioni. Speculare la scelta sul fronte femminile, Aglaia Pappas si moltiplica nel triplice ruolo delle compagne dei protagonis­ti: Anna Barloch, Louise e Leda Frisch.

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Fausto Russo Alesi in un momento dello spettacolo in cui da voce a tre personaggi che incarnano la figura del potere. Nei ruoli femminili c’è Aglaia Pappas
Mattatore Fausto Russo Alesi in un momento dello spettacolo in cui da voce a tre personaggi che incarnano la figura del potere. Nei ruoli femminili c’è Aglaia Pappas

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