Medici interni al pronto soccorso, i nodi
Treviglio: via la coop, ma la coperta è corta. Il dg Assembergs: un po’ di pazienza
Parte con qualche affanno la nuova formula del pronto soccorso di Treviglio. Dal 1° gennaio l’Asst Bergamo Ovest ha rinunciato all’utilizzo dei medici di una cooperativa per impiegare nel servizio i dottori dei reparti. Una decisione maturata da tempo che a fine anno aveva avuto un’accelerazione dopo il caso di una donna finita in coma per le conseguenze di un collasso, i cui sintomi non erano stati identificati al pronto soccorso di Romano (l’altro ospedale dell’Asst), dove si era presentata.
La nuova formula con personale interno però, mostra che la coperta è corta: se i medici svolgono il turno nel pronto soccorso poi non possono dedicarsi ad altre mansioni. A risentirne sarebbe in questo momento l’attività ambulatoriale con il rischio che si allunghino le liste d’atsere tesa. Chiede un po’ di pazienza Peter Assembergs, direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest, che rivendica la scelta intrapresa e spiega come sia solo il primo passo di una più vasta riorganizzazione: «Il pronto soccorso non può esun’isola a sé stante, ma va integrato con gli altri reparti. L’urgenza deve diventare una dimensione di tutto l’ospedale e non solo di un reparto che crea “perturbazioni” al resto del sistema. Invece ci devono essere dei percorsi che coinvolgono tutta l’Asst».
Assembergs ammette il «mal di pancia» che, più dei pazienti, riguarderebbe il personale. «Il 90% degli ospedali utilizza i propri medici e l’eccezione era proprio la nostra, con la cooperativa. Per far funzionare bene la nuova formula stiamo assumendo del personale nostro. È già cosa fatta per i chirurghi e abbiamo un bando per degli internisti. Sono figure che andranno a rafforzare i reparti ma che avranno tra i loro compiti anche i turni al pronto soccorso mentre per le notti nei reparti pensiamo alle guardie
❞
interdivisionali, con medici che hanno competenze equipollenti. In questo modo le code non si allungheranno».
Su quest’ultimo problema la direzione generale ha i suoi piani: metterà in campo un gruppo di lavoro interdisciplinare che lavori su visite specialistiche e tempi d’attesa, mentre chiede tempo fino a settembre per il ps. «In questo momento — conclude Assembergs — sono in corso i lavori di ampliamento. I nuovi locali ci dovrebbero essere consegnati a fine luglio e vorremmo inaugurarli il 1° di settembre. Per noi quella data significherà non solo disporre di strutture e macchinari nuovi. L’obiettivo è offrire una qualità più ampia anche attraverso nuovi percorsi di presa in cura».
Vorremmo inaugurare i nuovi locali a settembre. Non ci saranno solo strutture e spazi in più, ma anche più qualità Peter Assembergs