Corriere della Sera (Bergamo)

Musei, voglia di tornare alla normalità

Ingressi regolament­ati e distanza di almeno un metro da mantenere Dalla Gamec al Palazzo della Ragione, oltre il coronaviru­s

- Rosanna Scardi

Mostre e musei sono aperti a Bergamo, ma osservando la misura degli accessi regolament­ati. Gli ingressi, infatti, sono contingent­ati per evitare l’assembrame­nto e per consentire ai visitatori di mantenere una distanza di almeno un metro l’uno dall’altro sia davanti alle biglietter­ie, sia durante il percorso all’interno delle sale e nel bookshop. Le indicazion­i sono previste dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanato d’intesa con il ministero della Salute per contenere il contagio da coronaviru­s.

Città Alta

Si può tornare, pertanto, a «Segni e Sogni d’alpe. Passione, orgoglio e resilienza», mostra fotografic­a di Marco Mazzoleni, nella Sala delle Capriate a Palazzo della Ragione, in Città Alta: i 70 scatti esposti parlano di paesaggio, cultura gastronomi­ca, tipicità ed eccellenze delle Orobie bergamasch­e, lecchesi e valtelline­si. Il progetto coinvolge autori d’eccezione come Roberto Mantovani, giornalist­a e storico dell’alpinismo, Renato Ferlinghet­ti, professore di Geografia all’Università di Bergamo, e Francesco Quarna, speaker di Radio Deejay. Gli orari per la visita: lunedì dalle 9 alle 13, chiusura il martedì, mercoledì e giovedì dalle 14 alle 18, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 17.

Caffi

Stesse misure per chi decide di passare al Museo di scienze naturali Caffi aperto dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17, sabato e domenica dalle 10 alle 18, dove però sono sospese le attività del fine settimana. E all’Orto Botanico, visitabile con orario continuato dalle 10 alle 17. Domenica, alle 16, alla Scaletta di Colle Aperto, si sperimenta il laboratori­o «Che pianta sei oggi?» a cura di Francesca

Gambirasi per non più di 15 partecipan­ti. Nelle Sala viscontea di piazza Cittadella continua, invece, la mostra «Genoma Editing», il sabato dalle 15 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Peterzano

Alla Gamec, dalle 9.30 alle 18, si può tornare ad ammirare «Tiziano e Caravaggio in Peterzano» promossa dall’Accademia Carrara che, a sua volta, ospita nell’Ala Vitali, la mostra di Antonio Rovaldi «Il suono del becco del picchio», dalle 9.30 alle 17.30, promossa dalla Galleria di arte moderna e contempora­nea.

Dovute accortezze da osservare anche per chi visita la Torre dei Caduti, in piazza Vittorio Veneto, che riapre al pubblico, domani, dopo la pausa invernale. Con i suoi sei piani e 188 gradini, offre un’inedita vista della città. L’itinerario prende il via dalla sala del sacrario, che custodisce le lapidi di marmo nero dove sono incisi in oro i nomi di quasi mille caduti nella Prima guerra mondiale. Il secondo piano rilegge le vicende della costruzion­e della Torre e della città nella Grande guerra. La sezione tre racconta l’uso pubblico degli spazi del nuovo centro cittadino mentre al quarto piano oggetti, foto e video testimonia­no la vita sociale nel ‘900. Alla quinta sezione è possibile ammirare l’antico meccanismo dell’orologio di 192 centimetri di altezza, 155 di larghezza, 40 di profondità. Sarà visitabile tutti i venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Sala delle Capriate

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Sopra, la Torre dei Caduti, in piazza Vittorio Veneto che riapre al pubblico domani dopo la pausa invernale. Sarà visitabile tutti i venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. A destra, parte dell’allestimen­to di «Segni e Sogni d’alpe. Passione, orgoglio e resilienza», nella Sala delle Capriate a Palazzo della Ragione e due opere di Antonio Rovaldi di «Il suono del becco del picchio» alla Gamec
Tesori Sopra, la Torre dei Caduti, in piazza Vittorio Veneto che riapre al pubblico domani dopo la pausa invernale. Sarà visitabile tutti i venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. A destra, parte dell’allestimen­to di «Segni e Sogni d’alpe. Passione, orgoglio e resilienza», nella Sala delle Capriate a Palazzo della Ragione e due opere di Antonio Rovaldi di «Il suono del becco del picchio» alla Gamec
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Stefano Cornali, classe 1994, di Dalmine, è un producer di musiche per discoteche, video e pubblicità. Come quella che la catena di negozi di calzature sportive Famous Footwear trasmetter­à nelle prossime settimane negli Stati Uniti
Chi è Stefano Cornali, classe 1994, di Dalmine, è un producer di musiche per discoteche, video e pubblicità. Come quella che la catena di negozi di calzature sportive Famous Footwear trasmetter­à nelle prossime settimane negli Stati Uniti

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