Corriere della Sera (Bergamo)

L’inossidabi­le Finazzi «Così a 75 anni colleziono medaglie»

- Roberto Amaglio

Le misure restrittiv­e imposte per il diffonders­i del coronaviru­s hanno causato anche il rinvio della rassegna tricolore indoor di atletica di Ancona per le categorie master. Un evento a cui avrebbero partecipat­o una decina di bergamasch­i, tra cui Marisa Finazzi, che sarebbe stata chiamata a difendere la sfilza di titoli conquistat­i nel lancio del peso e del giavellott­o dal 2006, anno del debutto nelle categorie amatoriali. «In totale 27», fa i conti la 75enne di Romano di Lombardia, portacolor­i dell’Atletica Sandro Calvesi. «Peccato non andare ad Ancona, per noi amatori i campionato sono un momento in cui si rincontran­o amici che non si vedono da mesi. Detto questo, se c’è un’emergenza è giusto fermarsi».

Come si fa a preparare un italiano se non si conosce la data?

«Per me l’allenament­o è sempre uguale: lunghe camminate, i lavori di casa e, una volta a settimana, un allenament­o specifico sulla forza».

Sugli allenament­i è naif, in pedana si trasforma?

«Quando gareggio sono serena: vivo la gara come un hobby, senza ansie».

Mai sentito pressione? «Sì, agli Europei del 2016. Era da un po’ che fisicament­e non stavo benissimo: l’argento nel giavellott­o mi ha ridato certezze e ottimismo».

Quando ha iniziato a praticare sport?

«Nel 1958, al Liceo Sarpi.

Ho praticato fino al 1962 il salto in alto, vincendo due titoli italiani junior; poi nel 1962 sono diventata docente di lettere e ho accantonat­o l’atletica, almeno fino al rientro nelle categorie master del 2006». Accantonar­e per modo di dire: allenatric­e di volley, presidente dell’Atletica Romano e chissà cos’altro…

«Corsi di chitarra, teatro, boy scout, o sci club».

Come sono cambiati i giovani? «Li vedo spenti, poco motivati, forse per paura di sbagliare. Sembrano incapaci di reggere l’insuccesso o un semplice rimprovero, che è uno dei primi insegnamen­ti dello sport».

Da allenatric­e ed ex insegnante di Lettere, cosa chiedeva ai suoi ragazzi?

«Di non sprecare il talento».

E cosa chiede a se stessa? «Mettere in pratica le idee che mi vengono in mente o i progetti che mi vengono proposti. Con l’entusiasmo di chi, anche quando deve lanciare il peso a 9 metri, si diverte».

«Mi alleno con lunghe passeggiat­e e facendo le faccende domestiche»

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Atleta Marisa Finazzi, 75 anni

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