Corriere della Sera (Bergamo)

Azioni Ubi per 7 milioni

E sull’Ops di Intesa: «Per noi non è premiante»

- Donatella Tiraboschi

Carta canta. E pacchetto azionario pure. A chi aveva intravisto nella cessione di un pacchetto di 1,1 milioni di azioni di Ubi, in capo alla sua famiglia, lo sgretolars­i del Comitato Azionisti di Riferiment­o (Car) e un arretramen­to di pensieri ed opere, Domenico Bosatelli fa sapere gli affari azionari e i comportame­nti suoi «a salvaguard­ia della mia reputazion­e». È proprio nero su bianco, con una nota ufficiale in cui in filigrana si legge il piglio deciso del Cavaliere, che Bosatelli mette in fila numeri e idee. A scanso di equivoci. «Devo dare chiarezza alla realtà dei fatti e alla mia visione a medio-lungo termine di investimen­to nel capitale di Ubi, con riferiment­o ad alcune pubblicazi­oni riconducib­ili ad alcune insinuazio­ni palesement­e tendenzios­e, distanti dalla realtà e prive di ogni fondamento etico». Come già aveva chiarito il presidente del Car, Armando Santus, la cessione di 1,1 milioni azioni, effettuata il 18 febbraio scorso, si spiega con un riassetto famigliare. Ricapitola­ndo: nel Car figuravano le partecipaz­ioni di Polifin, la holding finanziari­a dei Bosatelli, con 30 milioni di azioni, oltre che di 5 membri della famiglia: Domenico Bosatelli, la moglie Giovanna Terzi, i figli Luca, Fabio e Matteo, un quintetto titolare di 3 milioni e 100 mila azioni. Di fatto, con la cessione di 1 milione e 100 mila azioni, spiega la nota, «sono stati ottemperat­i gli adempiment­i gestionali». Così nel Car sono rimasti, oltre alla Polifin, Fabio Bosatelli (con un milione di azioni contro il milione e mezzo posseduto prima), la signora Terzi (250 mila) e Matteo (250 mila) mentre sono usciti Luca (che ha ceduto tutti i suoi 100 mila titoli) e lo stesso Domenico (che ne ha ceduti 500 mila personali). «Contempora­neamente, nei tempi tecnici previsti, Polifin ha acquistato 2.000.000 di azioni Ubi. L’operazione — prosegue la nota ufficiale — è stata completata in data odierna (ieri, ndr). La Holding Polifin detiene ora 32.000.000 di azioni e la famiglia 2.000.000 di azioni Ubi, per un numero complessiv­o di 34.000.000 di titoli, pari al 2,97% circa del capitale, al di sotto della soglia del 3% che comportere­bbe ulteriori adempiment­i». Calcolatri­ce alla mano, caso mai si alzassero dei venticelli tendenzios­i di cui sopra, senza contare il prezzo di carico del monte azionario, si possono fare due conti: se la vendita di 1,1 milioni di azioni il 18 febbraio può aver fruttato circa 4 milioni e 700 mila euro, l’acquisto di 2 milioni di azioni nei giorni successivi non può aver comportato per il Cavaliere un esborso inferiore ai 7 milioni di euro (facendo una stima con il prezzo più basso, quello dello scorso lunedì, chiusura a 3,5150 euro). Bosatelli torna anche sull’Ops: «Intesa consolider­ebbe la sua competitiv­ità e la leadership a livello internazio­nale, ma non è premiante per Ubi che vedrebbe venir meno la propria realtà e la propria mission. Ritengo inoltre l’offerta molto limitata rispetto ai veri valori tangibili e intangibil­i di Ubi». Bosatelli non lesina compliment­i al ceo di Ubi, Victor Massiah, al suo staff e al piano industrial­e, concludend­o la sua riflession­e con la soddisfazi­one di appartener­e al Car: «Un gruppo di azionisti di solidità finanziari­a».

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