Stop alle scuole Piste piene
Foppolo, Monte Pora e Piani di Bobbio: boom di presenze per le stazioni sulle Orobie «Neve abbondante anche nelle ultime ore»
L’altra faccia del coronavirus: con lo stop alle scuole, è boom di presenze per le stazioni sciistiche sulle Orobie anche grazie alla neve abbondante delle ultime ore.
Il boom delle presenze si è registrato lo scorso mercoledì; 1.500 biglietti staccati a Foppolo, con ben oltre 2 mila primi passaggi (includendo pure gli abbonamenti stagionali), 2 mila anche al Monte Pora e qualcosa come oltre 5 mila persone che hanno tentato di raggiungere i Piani di Bobbio salendo da Barzio. Tentato senza riuscirci perché, ad un certo punto, per ottimizzare il flusso e ottemperare le disposizioni ministeriali, le Imprese Turistiche Barziesi hanno istituito un «numero chiuso»; una volta raggiunta la capienza massima della portata della funivia, 700 persone all’ora circa, vengono chiusi gli accessi. Anche quelli automobilistici all’ingresso di Barzio. La possibilità di salire è così consentita a non più di 2.500 persone al giorno, quelle che si sono registrate anche ieri. «È una gestione faticosa, penalizzante soprattutto nelle giornate di punta del fine settimana, ma assolutamente necessaria in ragione dell’eccezionalità del momento — spiega Massimo Fossati, direttore di Itb — la portata della funivia è stata ridotta da 12 a 4 passeggeri, penalizzandoci di un terzo». Si tratta infatti di una «struttura» chiusa che mette le persone a contatto tra loro, il cui utilizzo è determinato da una regola generale stabilita dal ministero. Ma la riduzione di un terzo della capienza, se è gestibile in piccole località, diventa problematica in caso di flussi importanti che si concentrano in poco tempo. «È poi importante evitare gli assembramenti, gli sciatori devono mantenere il metro di distanza tra di loro. Di certo — conclude Fossati —, c’è molta richiesta, la gente vuole venire in montagna».
Detto che la salita dal versante di Valtorta non presenta restrizioni di sorta, la settimana che si sta per concludere ha evidenziato che c’è voglia di montagna. Di aria pulita, di sole e di fuga dal coronavirus. Anche se solo per poche ore, complice la chiusura delle scuole e bambini ingestibili dopo qualche giorno senza lezioni, si sale in quota. Anche se si tratta di un «mordi e fuggi» giornaliero, che si traduce in lunghe colonne di auto che ritornano in città nel tardo pomeriggio. «Le condizioni della neve sono perfette, è nevicato anche in queste ultime ore — afferma Stefano Dentella, a capo di Foppolo-Carona Ski e della Sviluppo Monte Poieto che gestisce gli impianti di Torcola Vaga a Piazzatorre — e sia a Foppolo che a Piazzatorre, in proporzione tra le due località, stiamo registrando un’ottima affluenza, senz’altro imputabile alla chiusura delle scuole. Se un genitore lavora, è l’altro che è a casa ad accompagnare i figli sulla neve. Certo, pensare che sia l’effetto del coronavirus non fa piacere. È una situazione così anomala».
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Lorenzo Pasinetti, direttore del Monte Pora. «Le disposizioni restrittive — puntualizza — non riguardano gli impianti all’aperto. In seggiovia si può salire tranquillamente. Le condizioni della neve sono ottime, e il freddo non deve essere considerato un deterrente. È il sole di marzo, scalda di più ed è senz’altro meglio che stare chiusi a casa». Per il turismo della neve, questo periodo è considerato «alta stagione». Lo era già la scorsa settimana, in occasione del Carnevale ambrosiano, ma sono gli elementi ambientali — giornate più lunghe, temperature più miti — a farne il momento clou per gli appassionati, anche se negli alberghi fioccano comunque le disdette. «Castione della Presolana è un’isola felice — afferma Roberto Jannotta dell’Hotel Milano — qui, stando alle rilevazioni dell’Ats, non si sono registrati casi di coronavirus e questo ci fa molto piacere, ma non stiamo registrando un maggior flusso turistico. Siamo attrezzati per ospitare, a livello di comunità, 40 mila persone e vederne girare per il paese una trentina non significa molto. Le piste del Pora, ottimamente gestite, esercitano un grande appeal, anche di fruizione giornaliera. Quanto alla nostra struttura, siamo aperti come sempre, anche se le disposizioni del governo non ci consentono di aprire il centro benessere». Anche il campo scuola sci di Selvino sarà regolarmente aperto. L’altipiano è collegato a Nembro dalla famosa salita tutta curve e tornanti, ma fortunatamente anche dal versante brembano di Algua, da Trafficanti e pure da Orezzo. Anche qui, qualche turista aveva riaperto la casa in occasione del Carnevale, ma la settimana è trascorsa tranquilla.
In funivia È stata ridotta di un terzo la capienza per evitare assembramenti
Negli alberghi Tante le disdette, la maggior parte sale in montagna solo per un giorno