Corriere della Sera (Bergamo)

«Diventa dura anche programmar­e i concerti estivi»

- R.S.

L’emergenza coronaviru­s ferma la musica dal vivo e mettendo in difficoltà un’intera filiera. L’obbligo di chiusura è arrivato anche per il Druso di Ranica che in dodici anni ha proposto oltre tremila concerti. A essere cancellati finora sono una ventina di live, da Fabio Treves, previsto ieri sera e posticipat­o a ottobre, a Cisco per la festa di San Patrizio il 13 marzo e Richie Ramone in programma il 27.

«È come se fossimo nella zona rossa — afferma Valentino Novelli, direttore della programmaz­ione artistica insieme a David Drusin —. Siamo consapevol­i della necessità delle misure per contenere il contagio del Covid19. Vivendo la mia famiglia a Nembro, l’emergenza mi tocca da vicino. Restiamo chiusi per un senso di responsabi­lità: il decreto impone la distanza di almeno un metro tra uno spettatore e l’altro, difficile da far rispettare in un locale come il nostro». La macchina del Druso si muove grazie a 14 lavoratori, tra dipendenti e personale a chiamata, inclusi fonici, baristi e buttafuori, tutti costretti ora a star fermi. «Chiediamo alle istituzion­i, quando l’emergenza sarà finita, di prendersi cura del comparto — aggiunge Novelli —. All’apparenza il settore dei locali dalle piccole e medie dimensioni può apparire un’isola felice, ma far quadrare i conti è difficile. E ora stiamo vivendo una crisi senza precedenti». Il calendario dei concerti era già pronto da mesi ed erano previste anche date estive. Ad oggi, restano confermati il batterista americano Vinny Appice nel tributo alla sua band, i Black Sabbath, il 30 aprile, il chitarrist­a tedesco Axel Rudi Pell il 3 maggio, gli inglesi The Wildhearts l’8, i california­ni L.A. Guns il 23. Il 26 giugno è atteso Phil Campbell dei Motorhead, il 6 luglio Marky Ramone. Le trattative sono in corso anche per far suonare, tra giugno e luglio, il bassista statuniten­se John Patitucci e i Tinariwen, dal Mali, che mescolano blues, rock, world music a sonorità tuareg. «Ora l’immagine dell’Italia all’estero è vituperata e c’è il rischio che molti artisti, soprattutt­o quelli che provengono da oltreocean­o, disdicano per paura della quarantena o di non riuscire a rientrare», è il timore dell’organizzat­ore.

La speranza è che sabato 4 aprile possa tornare tutto alla normalità. «E che ci sia una rinascita, un’esplosione di divertimen­to e musica», conclude.

Misura «Il locale è chiuso, impossibil­e far rispettare il metro di distanza»

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Il gruppo di Phil Campbell, membro dei Motorhead, atteso il 26 giugno
Rock Il gruppo di Phil Campbell, membro dei Motorhead, atteso il 26 giugno

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