Champions Oltre il prize money I quarti valgono oro
Martedì il ritorno contro il Valencia La qualificazione per la crescita ulteriore del brand e del valore dei cartellini
Contemporaneamente un guadagno e un investimento. È quello che rappresentano i quarti di finale di Champions League per l’Atalanta. La qualificazione al prossimo turno, da guadagnare nello stadio vietato al pubblico del Mestalla martedì — a dir la verità è a un passo, considerato il 4-1 con cui i nerazzurri hanno schiantato il Valencia all’andata e considerata l’emergenza infortuni degli spagnoli che hanno pareggiato a fatica per uno a uno contro l’Alaves in trasferta due giorni fa —, porterà immediatamente in cassa 10,5 milioni di euro, la cifra con cui l’Uefa premia le formazioni che accedono ai quarti.
È una parte del prize money che, attualmente, per i bergamaschi, ammonta a oltre 25 milioni tra prima quota del market pool (che considera i diritti televisivi, ripartiti per nazione), partecipazione e risultati maturati nel girone e ranking storico.
Il marchio
Una bella iniezione di liquidità fresca a cui si sommerà l’aumento del valore del brand Atalanta. Passiamo così al capitolo investimento. Perché, nel calcio moderno, la sopravvivenza di un club dipende anche da marketing, sponsor e social network. E, ovviamente, più la società avanza nella massima competizione per club continentale e più il valore del marchio aumenta. Raggiunge tifosi, soprattutto, fuori dalla Bergamasca e dall’Italia. A maggior ragione, considerato il gioco spumeggiante creato da Gasperini che, in pratica, non trova detrattori nemmeno tra gli avversari. Guardiola docet.
Rosa
Non ci sono solo i soldi derivanti da partnership e sponsorizzazioni. Ci sono, soprattutto, i soldi incassati dalla vendita dei cartellini. Materia in cui la dirigenza guidata dalla famiglia Percassi non ha eguali come competenza. Basta elencare gli incassi dalla vendita dei propri calciatori: da Mancini a Cristante passando per Conti e Kessie. Raggiungere la créme dell’elite del calcio europeo farebbe schizzare le quotazioni dei ragazzi di Gasperini alle stelle. Lo dicono i dati. A oggi, il valore della rosa nerazzurra, secondo il sito specializzato Transfermarkt, ammonta a 331,60 milioni di euro. È il settimo in Italia. Il primo gennaio, dopo il superamento del girone eliminatorio di Champions League in extremis, con la vittoria sullo Shakhtar, il valore era di 285 milioni. Al via della stagione, di 252 milioni. Concentrandoci sui singoli, Gosens, dall’inizio della sua avventura a Bergamo (giugno 2017), ha visto il suo cartellino lievitare di 24 milioni. Gollini (gennaio 2017) di 8 mentre Castagne (giugno 2017) di 16.
Incremento Il valore della rosa nerazzurra è di oltre 330 milioni. A inizio stagione era di 252