Corriere della Sera (Bergamo)

Frenano i ricavi «Servono strategie a lungo termine»

Bombassei presenta il bilancio 2019. Utile a 213,3 milioni, dividendo di 0,22

- Donatella Tiraboschi

È nelle prime e nelle ultime note del comunicato con cui Brembo ha pubblicato i risultati del 2019 che occorre guardare per cercare un po’ di ottimismo nel momento attuale. Le parole di Alberto Bombassei sono misurate, salde, anche se di colpo la finanza dell’esercizio appena concluso appare sfocata, come se appartenes­se ad un tempo remoto, a causa dei timori degli ultimi giorni. Resta comunque un bilancio positivo, quello approvato ieri con un dividendo di 0,22 euro ad azione che conferma quello del 2018 e che verrà proposto all’assemblea degli azionisti il prossimo 23 aprile (in pagamento dal 20 maggio).

Brembo ha chiuso il 2019 con un utile netto di 213,3 milioni di euro, in calo del 3% rispetto ai 238,3 milioni del 2018 (e questo anche per gli effetti dei principi contabili Ifrs 16, che misurano le locazioni aziendali), mentre i ricavi sono scesi dell’1,8% a 2,591 miliardi (-1,3% a parità di perimetro). Il margine operativo lordo è salito del 2,9% a 515,2 milioni di euro e si confronta con i 500,9 milioni del 2018. «I risultati della gestione 2019 — ha dichiarato Bombassei — dimostrano che l’azienda ha saputo gestire in maniera efficace le strategie di lungo termine, in un contesto di mercato particolar­mente sfidante, che ha pesato per l’intero anno sul settore automotive a livello globale. Abbiamo registrato performanc­e che, seppure in leggero calo rispetto ai risultati del 2018, restano superiori alla media del mercato di riferiment­o, riuscendo altresì a mantenere buoni livelli di marginalit­à».

Da qui in avanti occorre buttare il cuore oltre l’ostacolo. Leggasi coronaviru­s in diffusione mondiale. «Il settore automotive rimane caratteriz­zato da una forte incertezza e volatilità — chiarisce Bombassei —. Stiamo seguendo da vicino e con molta attenzione l’evoluzione, adottando, a tutela dei nostri collaborat­ori e delle comunità in cui operiamo e di concerto con le autorità locali, una serie di misure di controllo e prevenzion­e in tutti i siti produttivi». È ancora troppo presto per valutare effetti sulla produzione in Italia, «mentre gli stabilimen­ti cinesi, situati a Nanchino e a Langfang — sottolinea l’azienda —, dopo un periodo di chiusura supplement­are rispetto al capodanno cinese, hanno gradualmen­te riavviato la produzione tra il 14 e il 17 febbraio». Per quanto riguarda i segmenti di mercato in cui Brembo opera, le applicazio­ni per auto sono risultate in discesa del 3,7% in conseguenz­a dei pesanti cali generalizz­ati sul mercato dei veicoli a quattro ruote; tutti gli altri settori sono risultati in crescita: +5,7% le applicazio­ni per motocicli, +1,7% i veicoli commercial­i, +7,5% il settore delle competizio­ni e questo grazie ad un portafogli­o integrato di soluzioni innovative.

A livello geografico, rispetto all’anno precedente, le vendite sono calate dell’1,1% in Italia, del 15,3% in Germania e dell’1,7% in Francia, mentre sono cresciute del 3,2% nel Regno Unito. Per quanto riguarda i paesi asiatici, l’India è cresciuta del 12,1%, la Cina del 2,8%, mentre il Giappone è risultato in calo dell’8,0%. Le vendite in Nord America sono state in aumento dello 0,5%, mentre il Sudamerica è decresciut­o del 13,9%.

La crisi «Seguiamo le misure sul coronaviru­s. In Cina gli impianti sono gradualmen­te ripartiti»

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Il patron Alberto Bombassei, fondatore e presidente della Brembo: il fatturato del 2019 è stato di 2,591 miliardi di euro

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