Corriere della Sera (Bergamo)

Il sindaco Cancelli: come in guerra

Vietato andare al parco, un centralino per i cittadini «E quando passerà il disastro ricorderem­o le vittime»

- Maddalena Berbenni

«L’epidemia è l’evento più drammatico dalla fine della Seconda Guerra mondiale». Il sindaco Claudio Cancelli è nell’occhio del ciclone: «Morti raddoppiat­i».

Quando scoccano le 15, capisci che devi stringere con le domande. Il sindaco ha giunta. È la seduta del pomeriggio, altre due sono convocate alle 9 del mattino e alle 9 della sera. Passa tutto da una tastiera. È così da giorni. Sarà così per giorni. Comunicazi­oni, decisioni, condoglian­ze, e adesso neanche servono più le tabelle per capire che il numero dei lutti è fuorimisur­a. «Non ho sottomano dati precisi e non in tutti i casi si è trattato di coronaviru­s, ma di sicuro con il mese di marzo i decessi sono almeno raddoppiat­i rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti». Claudio Cancelli guida Nembro da otto anni con la sua lista civica di centrosini­stra. Due settimane fa invitava i suoi cittadini alla calma. Oggi prova a traghettar­li fuori dall’«occhio del ciclone — lo definisce così —. Per chissà quali misteriosi motivi ci siamo finiti al centro ed è terribile. Credo che quest’epidemia sia l’evento più drammatico dalla fine della Seconda guerra mondiale».

I numeri ufficiali servono a tracciare mappe e grafici. I più aggiornati indicano 107 casi, 9 in più dell’altro ieri, e ora 55 in meno rispetto al capoluogo. Ma a Bergamo gli abitanti sono 120 mila e le vittime sono ferme a 4. A Nembro, 11.500 abitanti, alle 13 vittime (dai 61 e ai 92 anni) finite nei calcoli della Regione, domenica si è aggiunta un’impiegata dell’anagrafe di 59 anni. «Doveva andare in pensione a fine anno — confida il sindaco —, è stato scioccante». Aveva tosse, ma non sembrava niente di così serio. Venerdì il ricovero al pronto soccorso e in poche ore la situazione è precipitat­a. «Abbiamo perso tante persone che conosciamo direttamen­te, tutte morte in poco tempo — prosegue Cancelli —. C’è questa tristezza nel non poterle nemmeno salutare, perché non si può partecipar­e ai funerali, e nel doversi limitare a mandare un messaggio o a fare una telefonata ai familiari, quasi sempre in quarantena. Quando questo disastro finirà, abbiamo già deciso che organizzer­emo un momento pubblico per ricordarle».

Lo stesso Cancelli, 64 anni, è in isolamento dopo che dalle analisi è risultato positivo al virus. Ha avuto febbre leggera e ha sempre lavorato da casa, come la sua giunta, segregata perché era stata a contatto con lui. Da qui le sedute via skype, per inventarsi, giorno dopo giorno, una risposta all’emergenza. Gli ultimi provvedime­nti sono legati alle misure di contenimen­to più stringenti: «Ho appena firmato un’ordinanza per chiudere i parchi pubblici — spiega —, perché non tutti hanno ancora capito che è necessario stare in casa e ridurre i contatti. Ai ragazzi, purtroppo, il messaggio non passa, perché si sentono forti, ma sappiamo che c’è il rischio altissimo che trasmettan­o la malattia». Altra novità riguarda i controlli della polizia locale, che ha prolungato il servizio fino alle 20. «E poi — prosegue Cancelli — abbiamo istituito un numero telefonico gestito dal Comune con personale che abbiamo formato attraverso indicazion­i decise in giunta. È a disposizio­ne otto ore al giorno». Per esempio, serve a indirizzar­e le varie richieste oppure a spiegare punti delle disposizio­ni indicate nel decreto del Consiglio dei ministri: «I dubbi principali sono sugli spostament­i e su alcune attività. Non è chiaro, ad esempio, se estetiste e parrucchie­ri possano tenere aperto. Il nostro orientamen­to è che in questo periodo restino chiusi, perché anche con le mascherine sono attività che prevedono un costante contatto con il cliente».

Sempre il Comune ha organizzat­o una rete di volontari per assistere le famiglie bloccate in casa: «Abbiamo calcolato che in media per ogni positivo ci sono due persone che devono restare in quarantena». Oltre ai malati, il virus tocca come minimo altre 200 persone. Due settimane e Nembro ha cambiato volto: «C’è stata una sottovalut­azione da parte di tutti — conclude Cancelli —. All’inizio ci siamo illusi che la situazione si sarebbe risolta in un paio di settimane, invece l’epidemia ci sta sconvolgen­do i paesi. Noi siamo stati travolti, siamo al centro del vortice. Ora bisogna fare di tutto per evitare che il contagio si estenda con questa rapidità ad altri comuni». Sono le 15, l’ora della giunta, la seconda. Bisogna lasciare libera la linea.

❞ Questo è l’evento peggiore del secondo dopoguerra e non possiamo nemmeno abbracciar­e chi sta vivendo un lutto Claudio Cancelli sindaco

Il lutto in municipio

«È morta una nostra impiegata, aveva 59 anni e stava per andare in pensione»

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Una via di Nembro. Il paese al centro dell’epidemia ha rischiato di essere chiuso come Codogno
Deserto Una via di Nembro. Il paese al centro dell’epidemia ha rischiato di essere chiuso come Codogno

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