Addio a Pievani Fu dirigente Psi
Se ne è andato a 88 anni Bruno Pievani, che fu membro del comitato centrale del Psi fino al 1972. «Un uomo di tempra e carattere, capace di grande passione politica che ha saputo resistere anche ai malanni che lo affliggevano da tempo», le parole del figlio Telmo.
«Un uomo di tempra e carattere, capace di grande passione politica. E che ha saputo resistere, con la stessa tenacia del suo credo nei valori di giustizia sociale ed uguaglianza, ai malanni che lo affliggevano da tempo». È così che Telmo, filosofo ed accademico, suo quartogenito, ricorda il padre Bruno Pievani ( foto), noto esponente del Partito Socialista Italiano scomparso ieri all’età di 88 anni, dopo lunghi anni di malattia.
È proprio la resistenza che si evidenzia come tratto distintivo di una personalità politica che aveva visto Bruno Pievani, dopo l’iscrizione al Psi nel 1956, rivestire l’incarico di membro del comitato centrale del partito fin dal 1972.
Dirigente nazionale della corrente della «Sinistra socialista» di Riccardo Lombardi, di cui è stato uno dei più stretti collaboratori, Pievani fu eletto consigliere regionale della Lombardia dal 1980 al 1985 (quando il Psi era la terza forza politica dietro la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista), ricoprendo la carica di presidente della commissione Affari Generali ed Istituzionali del Pirellone.
Pievani lascia la moglie Katia e cinque figli. Il funerale avverrà in forma strettamente privata mercoledì, ma per quanti volessero dargli l’ultimo saluto, la camera ardente è allestita per tutta la giornata odierna presso l’abitazione al civico 15 di via San Matteo della Benaglia in città.