Corriere della Sera (Bergamo)

Virus, il giorno più lungo

Balzo dei contagi, decine di vittime. Salme anche nella chiesa del cimitero. Ma la macchina della solidariet­à decolla

- Maddalena Berbenni Fabio Paravisi

Con 343 contagi in più quello di ieri è stato il giorno peggiore per la provincia di Bergamo, che raggiunge un totale di 1.815 casi di coronaviru­s con 142 vittime. In città siamo a 236 positivi e 10 vittime, ma il prezzo più alto finora resta quello pagato da Nembro: 18 morti e 124 contagi. Per sostenere gli ospedali al collasso proseguono le iniziative di solidariet­à. Il Cesvi, attraverso testimonia­l come Cristina Parodi, Michelle Hunziker, Paola Turani e Sofia Goggia, ha attivato una raccolta fondi per il Papa Giovanni. Lo stesso i Pinguini Tattici Nuclearti, la band rivelazion­e di Sanremo. E da tre imprendito­ri arrivano mille mascherine per i medici di famiglia.

L’accesso al cimitero di Bergamo era stato vietato perché troppe anziane continuava­no ad arrivarci con i mezzi pubblici per poi incontrars­i al camposanto. Ma la chiusura del pesante cancello è servita anche a celare la vista di scene terribili che rendono l’entità della tragedia che ha colpito la provincia, dove il totale dei contagiati ha raggiunto quota 1.815 (+343 in un solo giorno) e quello delle vittime 142. Scene come quella della chiesa di Ognissanti, all’interno del cimitero, trasformat­a in un’enorme camera mortuaria. L’ordinanza del sindaco (che parla di «riceviment­o e custodia temporanea di feretri provenient­i da strutture sanitarie cittadine o provincial­i») lo ha sancito ieri ma da giorni nella grande navata si stende una media di 40 bare con salme in attesa di cremazione. Visto che la chiesa si è riempita in fretta viene utilizzata anche la mortuaria del cimitero, che negli ultimi anni era stata usata solo un paio di volte. Fino a giovedì scorso il forno crematorio, l’unico della provincia, lavorava ancora a ritmi normali, tanto che veniva utilizzato anche per i resti delle esumazioni. Ma in quei giorni il numero dei decessi ha avuto un’impennata, e venerdì il Comune ha dato ordicamera ne all’impresa che ha l’appalto del servizio di lavorare sull’arco delle ventiquatt­r’ore. Ma anche così non si riesce a tenere il passo della terribile mortalità del virus: i decessi all’interno del territorio di Bergamo (che comprende quindi l’ospedale Papa Giovani e l’Humanitas Gavazzeni) sono stati 18 sabato, 44 tra domenica e lunedì, 33 martedì e 51 ieri: 146 in 5 giorni. Anche facendo funzionare il forno giorno e notte, tra il decesso e la cremazione ora bisogna attendere in media cinque giorni. E l’impresa deve trasferire alcune salme a Varese.

Dunque, i numeri. Ormai quasi tutta la provincia registra almeno un contagio: 195 comuni su 234. In città i casi sono 236, ieri erano 41 di meno. Seguono Nembro a 124, Alzano 74, Albino 73 e Zogno 63. Sono 41 a Villa di Serio, 39 a Seriate, 33 Dalmine, 27 Treviglio. Quanto alle vittime, le tabelle ufficiali probabilme­nte non ricalcano del tutto la realtà, ma certo danno un’idea di quello che sta accadendo: sono morte 142 persone positive al coronaviru­s, 18 solo a Nembro. A Bergamo salgono a 10, ad Alzano 11, ad Albino 7, a Pradalunga 5 e a Villa di Serio 4. Nella maggior parte dei casi, come detto, si tratta di ultraottan­tenni, ma ci sono anche molte persone tra i 60 e i 70 anni. La più giovane, una 59enne di Bergamo. E questo mentre gli ospedali sono allo stremo. Ieri, il sindaco Giorgio Gori ha incontrato in carcere una delegazion­e di 25 detenuti. Hanno consegnato una lettera indirizzat­a al ministro della Giustizia e un documento per la magistratu­ra penitenzia­ria, in cui spiegano la loro preoccupaz­ione per la situazione.

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Nelle strade deserte sono stati effettuati ieri 654 controlli da parte delle forze dell’ordine, che hanno denunciato altre 29 persone

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