Corriere della Sera (Bergamo)

Una grande onda solidale dalle mascherine ai fondi

Risorse per l’ospedale Papa Giovanni: dalle iniziative dei Pinguini Tattici Nucleari fino al Cesvi E le aziende regalano le protezioni per i medici

- Desirée Spreafico

Le raccolte fondi nascono da dietro le porte degli appartamen­ti, dalle saracinesc­he serrate, dalle aziende che hanno scelto lo smart working. L’iban dell’ospedale Papa Giovanni fa il giro dei social, condiviso e ricondivis­o, a medici e infermieri vengono recapitati dolci, le mascherine arrivano fino agli uffici comunali. I bergamasch­i sono chiusi in casa, ma la solidariet­à non si ferma, anzi attraversa, la barriera delle misure anti contagio. La speranza è che corra più veloce del virus respirator­io.

«Tu per me sei come Bergamo» cantano i Pinguini Tattici Nucleari, un ritornello che in questi giorni assume un peso specifico tutt’altro che leggero. «Bergamo sta passando molti problemi — scrive nelle stories di Instagram Riccardo Zanotti, il frontman del gruppo, che è a casa sua mentre usa i social, ad Albino —. L’ospedale non ha abbastanza posti in rianimazio­ne, abbiamo deciso di iniziare una campagna di raccolta fondi per il nostro amato ospedale Papa Giovanni. Se volete partecipar­e ogni contributo è bene accetto. Io l’ho fatto, potete farlo anche voi». C’è il numero per le donazioni telefonich­e: l’ 800 036 036.

Cristina Parodi, Michelle Hunziker, Paola Turani, Sofia Goggia, volti noti femminili dello spettacolo e dello sport, invece, abbraccian­o le iniziative dell’organizzaz­ione umanitaria Cesvi, per mettere in campo interventi immediati a favore degli anziani residenti a Milano e sostenere i reparti del Papa Giovanni. «L’ospedale di Bergamo è alle prese con una delle più grandi emergenze sanitarie di sempre — spiega Cristina Parodi, madrina della onlus e moglie del sindaco Giorgio Gori —, versa in una situazione di importante stress e ha bisogno di dare una risposta alle necessità della città e di tutto il territorio».

La catena di solidariet­à è sempre più incisiva. L’Associazio­ne cure palliative di via Borgo Palazzo, dona dieci mila euro all’ospedale cittadino. Venti mila arrivano dal Centro di radiologia e fisioterap­ia di Gorle, ripartiti fra le terapie intensive di Bergamo e Seriate. «L’emergenza sanitaria chiama tutti in prima linea nel contrastar­e la diffusione del Covid-19» dice Lucia Tosi, amministra­tore unico della struttura polispecia­listica che sta mantenendo attivo, su invito dell’Ats, il servizio di diagnostic­a per immagini. «Abbiamo chiuso il polo odontoiatr­ico, il centro prelievi e le attività ambulatori­ali nel rispetto delle misure di prevenzion­e — conferma il direttore sanitario Renato Suardi —. I nostri medici e paramedici non si sono però tirati indietro nel continuare a erogare le prestazion­i a supporto dei medici di base e per chi ha necessità di raggi, risonanze magnetiche, tac ed ecografie».

Altri cento mila euro, cinquanta mila per l’Asst Papa Giovanni XXIII e cinquanta mila per la raccolta fondi a sostegno degli ospedali bresciani, sono già stati stanziati dalla Pedrali Spa, che produce arredament­o di design.

Le mascherine con i filtri ffp2 o ffp3, che proteggono dal contagio, sono introvabil­i. Tre imprendito­ri bergamasch­i e lecchesi ne hanno acquistate mille per destinarle a medici di famiglia, di continuità assistenzi­ale e pediatri. I dispositiv­i sono arrivati ieri alla sede dell’Agenzia di tutela della salute. «Hanno deciso in fretta, come gli uomini d’azienda fanno ogni giorno, senza dimenticar­e la solidariet­à anche oltre i confini delle province — li ringrazia Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats Bergamo —. Con quattro telefonate e due soli giorni hanno portato le maschere. Hanno chiesto di restare anonimi, sono sicuro che al termine dell’emergenza ci sarà il tempo per una stretta di mano e per un abbraccio fraterno». Venticinqu­e mila mascherine, invece, sono il regalo della Maxi Gourmet, azienda alimentare. Sono destinate ai Comuni: da Calcinate a Torre de’ Busi e a tutta la Valle Imagna. Alle pause di medici ed infermieri, degli ospedali bergamasch­i e del San Raffaele di Milano, ci ha pensato la famiglia Cerea, proprietar­ia del ristorante «Da Vittorio», recapitand­o oltre duecento dolci, fra colombe e torte Gioconda. «È un piccolo gesto — commentano —, abbiamo voluto portare conforto e un po’ di dolcezza, è il nostro incoraggia­mento».

L’ospedale di Bergamo sta affrontand­o una delle emergenze sanitarie più gravi di sempre, versa in una situazione di stress importante e ha bisogno di dare una risposta alle necessità della città e di tutto il territorio Cristina Parodi Madrina del Cesvi La curiosità La famiglia Cerea (Da Vittorio), regala dolci e colombe per le pause di medici e infermieri

 ??  ?? Treviglio La direttrice socio-sanitaria dell’Asst Bergamo Est Flavia Simonetta Pirola con le colombe spedite dalla famiglia Cerea
Treviglio La direttrice socio-sanitaria dell’Asst Bergamo Est Flavia Simonetta Pirola con le colombe spedite dalla famiglia Cerea
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