Corriere della Sera (Bergamo)

Palazzo Libertà, primi lavori ma solo al tetto: troppe infiltrazi­oni

Tempi lunghi per l’intervento alle facciate

- F.P.

Il bando è stato fatto e i lavori al Palazzo della Libertà stanno per cominciare. Ma non saranno quelli per sistemare la facciata, transennat­a da luglio per il pericolo di distacco delle lastre di marmo che lo ricoprono. Si tratta invece, spiega il bando del Provvedito­rato alle opere pubbliche, di «lavori urgenti di straordina­ria manutenzio­ne per la sostituzio­ne della guaina impermeabi­lizzata ammalorata in copertura». Quindi al tetto, dove il materiale impermeabi­le che lo ricopre risale ormai a decenni fa, tanto che sono state rilevate infiltrazi­oni d’acqua in numerosi punti dell’ultimo piano fra gli uffici dei carabinier­i forestali, le scale e i sottotetti.

L’intervento prevede la posa di un doppio strato di grandi fasce di materiale bituminoso. Ma se ne approfitte­rà anche per la realizzazi­one di una balaustra di sicurezza sul lato del cortile e anche di una «linea vita», alla quale si potranno agganciare gli operai che d’ora in poi dovranno effettuare lavori sulla copertura. Cose che (insieme a 71.800 euro di Iva) hanno fatto arrivare il costo totale dell’opera a 425 mila euro. Somma che uscirà dalle casse del Demanio, proprietar­io dell’edificio, e che rientra nel complesso (e lunghissim­o) intervento preparator­io per il trasloco degli uffici della prefettura da via Tasso e per il quale è prevista una spesa complessiv­a di quattro milioni.

Dovrebbe invece costare fra il milione e 300 mila e il milione e 700 mila euro l’intervento alle facciate. Per il quale invece non c’è ancora niente di certo, nè per la data e nemmeno per le modalità.

Si tratta di intervenir­e su molte delle quattromil­a lastre in marmo di Zandobbio che coprono i quattro lati dell’edificio, lunghi 50 metri e alti 21. Molti lastroni sono risultati in condizioni precarie al sopralluog­o effettuato a fine luglio dei vigili del fuoco, a causa di infiltrazi­oni e del deterioram­ento di parte dei chiodi metallici di sostegno installati negli anni Settanta e che sono ormai arrugginit­i. L’intervento dovrebbe essere basato sullo smontaggio delle lastre precarie con la sostituzio­ne degli agganci, usando probabilme­nte quelli di acciaio inossidabi­le insieme a della resina.

Il problema è che, in mancanza dei progetti originali del palazzo inaugurato nel 1939, non si conosce con precisione il materiale che costituisc­e i muri e quindi non si può ancora essere certi sul tipo di agganci da utilizzare. Bisognerà quindi eseguire un carotaggio, di cui si parla dalla fine dello scorso anno ma per la cui esecuzione non c’è ancora una data. E si preannunci­ano sempre più lunghi anche i tempi che consentira­nno di togliere le transenne dalla piazza.

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Transenne La facciata di Palazzo Libertà è recintata dallo scorso agosto

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