Corriere della Sera (Bergamo)

A casa i primi due neonati ricoverati

Uno martedì e l’altro ieri. Ma al Papa Giovanni ne restano altrettant­i di poche settimane

- Pietro Tosca

Non può suonare che come una notizia di speranza la guarigione dei primi bambini colpiti dal coronaviru­s. Dopo la dimissione, martedì, del primo contagiato, ieri l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha lasciato tornare a casa anche il secondo.

Il primo ricoverato aveva solo 22 giorni di vita quando fu portato d’urgenza al Pronto soccorso. Era nato l’11 febbraio, all’ospedale di Alzano. Alcuni giorni dopo, a casa, aveva iniziato ad avere la febbre e problemi respirator­i. Il 2 marzo, i genitori si erano rivolti all’ospedale della città. Vedendo che provenivan­o dalla Bassa Val Seriana, per scrupolo i medici avevano sottoposto il neonato al tampone: positivo. Immediatam­ente, era stato portato nel reparto di Patologia neonatale, in isolamento. Il bimbo aveva la febbre alta e aveva bisogno di ossigeno, ma senza respirazio­ne assistita. Anche i genitori erano stati sottoposti a tampone,con la mamma risultata positiva e il padre no. Il giorno dopo, era stato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera a dare la notizia di un bambino di pochi giorni contagiato.

Le condizioni del piccolo sono progressiv­amente migliorate e dopo alcuni giorni la febbre è scesa. I medici l’hanno trattenuto ancora, per avere la sicurezza della guarigione, mancando precedenti. Martedì, il piccolo è stato preso in consegna dal papà per fare rientro a casa. Le ultime analisi, nonostante la remissione dei sintomi, lo indicano ancora positivo al covid-19. Un’evenienza che sembra la prassi, nei pazienti guariti, ma obbliga la famiglia a osservare una profilassi a casa.

Anche il secondo bimbo ricoverato aveva 22 giorni, quando ha iniziato a star male ed è stato portato al Pronto soccorso con febbre e congiuntiv­ite. Anche lui ha seguito lo stesso iter e ieri ha potuto tornare a casa. Rimangono in Patologia Neonatale altri due bimbi poche settimane, contagiati dopo la nascita.

Continua intanto la lotta al Papa Giovanni XXIII per riuscire ad accogliere tutti i pazienti che arrivano in gravi condizioni per il covid-19. Ieri, decine di persone in Pronto soccorso. L’ospedale è riuscito ad aumentare ancora la sua dotazioni di sei posti letto riservati al coronaviru­s, all’interno della Torre 4. In tre giorni, sono aumentati di 24.

Altri posti letto All’ospedale della città ne sono stati aggiunti ancora 6 nella torre 4: in tre giorni sono 24

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