Tutte le serie tv consigliate da Marchesi
I consigli dell’attore: da Peaky Blinders a Il cacciatore
Il coronavirus rinvia le uscite dei film previste per primavera e blocca i set cinematografici e televisivi. Ma accende la passione per le serie tv che è possibile riguardare, puntata dopo puntata, sulle diverse piattaforme, da Netflix ad Amazon, da Sky a Rai Premium e RaiPlay, per una piacevole quarantena sul divano. A casa, in isolamento, c’è anche Giorgio Marchesi, volto delle fiction italiane, cresciuto nel quartiere Carnovali, che segue da Roma cosa sta accadendo nella sua città.
«Nella capitale l’emergenza è arrivata dopo, la situazione è diversa. Sono in contatto telefonico costante con parenti e amici — spiega l’attore —. Sono sbigottito, è impossibile spiegare a parole cosa state vivendo». Sono stati sospesi il set della serie «L’allieva» e il tour teatrale di «Mine vaganti» per la regia di Ozpetek che lo vedono protagonista. A chi decide di passare le ore davanti al piccolo schermo, Marchesi dà i suoi suggerimenti da onnivoro di generi. «Mi è piaciuto molto “The night of - Cos’è successo quella notte?”, un crime drama americano in otto puntate — afferma —: racconta di un ragazzo, dalle origini pakistane, che si ritrova accusato di omicidio, lo assiste un avvocato delle cause perse, interpretato in modo magistrale da John Turturro».
Immancabili le serie televisive più viste su Netflix, dalle ottime recensioni per interpretazioni, sceneggiature e regie. «A chi ama l’azione suggerisco tutte le puntate della statunitense e pluripremiata “Breaking Bad”, di “Homeland” con la Cia che indaga per sventare un attentato, dell’inglese “Peaky Blinders” dove si lotta per sopravvivere nella Birmimgham del primo dopoguerra», consiglia Marchesi. Non si può scordare la serialità italiana con le sue produzioni. «In tal caso, è da rivedere “Il cacciatore”, telefilm ispirato alla vera storia del magistrato siciliano Alfonso Sabella, impersonato da Saverio Barone, che è stato nel pool antimafia subito dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio», aggiunge.
Ma c’è anche bisogno di leggerezza, cercando di sviare i pensieri negativi e l’ossessione del contagio, staccando con una bella commedia all’italiana, magari «Una grande famiglia» su Rai Play con lo stesso Marchesi tra gli interpreti principali. «Ne ho un bel ricordo, è scritta molto bene da Ivan Cotroneo». Come augurio, suggerisce, invece, «la visione di “Purché finisca bene”, un ciclo di film, che ripercorre con toni leggeri i problemi di oggi. Uno di questi, “Un marito di troppo”, tratta la storia di un’affascinante produttrice musicale, interpretata da Cristiana Capotondi, dalla carriera partita dal basso: sta per convolare a nozze con un ricco avvocato, quando in realtà era già sposata con me, squattrinato e poetico». E Marchesi come si «riposa»? «Guardando su Youtube i documentari storici, musicali, sportivi. E poi le vecchie interviste a Ugo Tognazzi, Paolo Villaggio, i Tonight Show con Frank Sinatra. Un buon modo per ripassare l’inglese», conclude.
In quarantena «Al momento sto pure guardando documentari e vecchie interviste su Youtube»