Alice in viaggio nella biblioteca
I protagonisti del romanzo di Bianca Chiabrando sono libri parlanti Il «Paese delle meraviglie» diventa un luogo di lettura ispirato alla Braidense
«Io abito proprio lì, alla Biblioteca Nazionale Ludovico Ariosto. Il palazzo è circondato da un delizioso giardino botanico dove gli studenti del quartiere e i lettori della biblioteca possono rilassarsi durante le proprie letture. Qui ogni giorno, tra profumati cespugli di salvia e le peonie in fiore, Rodolfo, il grassoccio giardiniere della biblioteca, pota i cespugli e lancia sguardi adoranti ai bulbi pronti a schiudersi».
Chi parla è una rara edizione in pregiata carta bambagina di «Alice nel paese delle meraviglie», fiabesca protagonista di «Io sono Alice. Avventure e disavventure nel paese dei libri parlanti», il nuovo libro di Bianca Chiabrando, 21enne scrittrice milanese, già premio Bancarellino con «A noi due, prof». «Questa biblioteca immaginaria, dove i libri parlano, vivono, possono smettere di fingersi inanimati, sgranchirsi le pagine, riunirsi in assemblea e interagire con gli umani — spiega l’autrice — è ispirata alla Braidense di Brera, un luogo delle meraviglie, che io ho chiamato “Ariosto”, in onore all’“Orlando Furioso”». La storia, ispirata al capolavoro di Lewis Carroll, narra del prezioso volume che si trova prima tra le mani di un aspirante scrittore, poi di un’illustratrice, che dimenticano oggetti preziosi tra le pagine, e quando per recuperarli tornano in biblioteca scoprono che è stato rapito.
In questa storia surreale raccontata da un libro si consuma una guerra dialettica tra i capolavori della letteratura, come «Guerra e Pace» e l’«Odissea». «Sono loro i protagonisti — afferma —, i classici che ho amato. E ognuno ha un carattere che li contraddistingue. Don Chisciotte è pazzo. Pinocchio è un bugiardo a cui si allungano le pagine. I personaggi umani prendono anche spunto da quelli dell’opera di Carroll, anagrammandone i nomi. Bianconiglio diventa, ad esempio, Michele Bigino. Anche la morale della favola è simile. La lotta contro il tempo, dove razionalità e immaginazione si scontrano nel cammino per diventare adulti».
Un capitolo è dedicato alla rivalità tra carta e computer, e si legge: «Gli ebook, quegli stupidi testi virtuali che al posto delle pagine hanno i kilobyte, vogliono rubarci il posto!». «In realtà — sostiene la scrittrice — nel futuro si aiuteranno a vicenda. E anche il linguaggio delle nuove generazioni, che sembra ridotto ai minimi termini con i suoi neologismi pescati dall’inglese, finirà per arricchire la nostra lingua nel processo di globalizzazione».