Il club studia taglio degli stipendi per 10 milioni
Allo studio il taglio degli stipendi Atalanta, un risparmio di 10 milioni Se si riprenderà a porte chiuse, lavori sullo stadio senza traslocare
Al momento sono solo ipotesi. Perché la fioca luce del tunnel Coronavirus non alimenta ancora certezze, ma solo flebili speranze. Così ieri la Uefa ha ufficializzato il rinvio delle finali di Danzica e Istanbul, rispettivamente Europa League e Champions, senza però indicare un giorno preferibile. Si era parlato di 24 e 27 giugno, per concludere la stagione entro il 30, con la scadenza di prestiti e contratti. Le eccezioni però confermano la regola, anche in ambito calcistico. Così la scelta è quella di lasciare una data aleatoria qualora si dovesse sforare, giocando invece tutte le partite che restano. È una questione di modi, di tempi e, probabilmente, di soldi, come avviene quando si toccano eventi di questo livello.
Intanto anche la Serie A studia il modo per ripartire, magari partendo dai salari. Uno degli scenari sul tavolo è quello di sospendere il pagamento degli stipendi di marzo e poi dare la possibilità di rientrarci a rate, nei mesi successivi. Al vaglio c’è anche il decurtamento del 25% dell’ingaggio annuale, soprattutto se gli incassi dovessero essere inferiori a causa di diritti televisivi che saltano (non impossibile in caso di mancato finale di campionato) e ingressi allo stadio che non ci sono, causa porte chiuse.
Questo, per l’Atalanta, significa che sui circa 50 milioni di tetto salariale — a cui vanno aggiunti i premi — l’impatto sarebbe di circa 1215 milioni. Certo, i Gomez, gli Zapata o gli Ilicic, che galleggiano intorno ai 2 milioni, vedrebbero erodersi un quarto di ingaggio, cioè circa 500 mila euro. Non poco, ma questo potrebbe essere aggiustato in corsa. L’Associazione Italiana Calciatori, da parte sua, ha fatto sapere che «non è una priorità il taglio degli stipendi», comprensibile essendo parte in causa e sindacato degli atleti. L’indotto che salterebbe si può esprimere in mere cifre: tra il mezzo miliardo di euro e i 750 milioni per la A, un danno enorme che potrebbe portare anche al default e alla scomparsa di alcuni club, cosa che tutti quanti stanno cercando di scongiurare vagliando la sospensione del fair play finanziario, almeno per chi gioca le Coppe. E l’Atalanta? L’ottimo fatturato e le basse spese di gestione — contenute in maniera lungimirante dai Percassi — raccontano di una società sana ma che, ovviamente, avrebbe delle ripercussioni pesanti. Difficile stabilire numeri precisi ma almeno una quarantina di milioni potrebbero mancare all’appello, dando comunque per certi quelli che arrivano dalla Champions. Quelli sono però proventi straordinari per un’annata stupenda e probabilmente sarebbero valsi per il salto di qualità ulteriore, più forza sul mercato (ma anche qui bisogna capire come il problema Covid-19 si riverbererà anche sulle meccaniche di prezzi che non potranno essere più di tanto gonfiati) e nel cantiere stadio che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe partire fra un mese e mezzo. Com’è naturale dato il periodo storico non ci possono essere convinzioni indistruttibili, anche solo perché significherebbe non potere riempire l’impianto dal 3 maggio in poi: paradossalmente un vantaggio se si dovesse giocare a porte chiuse perché la ristrutturazione potrebbe essere fatta come la
Dacia Arena di Udine (operata pur con le partite che si giocavano all’interno) senza andare a intaccare i nuovi equilibri economici. Insomma, dal punto di vista contabile si prospettano alcune problematiche che però potranno essere superate anche grazie a un bilancio che si chiude al 31/12 invece che a fine giugno, in questa situazione un vantaggio. Intanto i nerazzurri non torneranno ad allenarsi oggi, come preventivamente comunicato. Le sedute sono rimandate a data da destinarsi, se poi il rientro sarà fra oltre un mese è probabile un reintegro subito dopo Pasqua (il weekend del 12-13) sperando in un miglioramento drastico della situazione.
Ieri si è svolta l’iniziativa ideata da Federica Percassi — figlia del presidente Antonio — di un applauso per Bergamo tra le 11.45 e le 12 sui balconi, per cercare di sentirsi vicini al dolore della città ferita.
Allenamenti La ripresa delle sedute a Zingonia rinviata a data da destinarsi 50 milioni di euro il tetto salariale dell’Atalanta, uno dei più bassi del campionato italiano