«Io, studentessa bloccata in Honduras»
Alice Zanoli, 17 anni, figlia del sindaco di Verdellino, è con altre 2 bergamasche: intervenga la Farnesina
Ci sono anche tre ragazze bergamasche tra i 45 studenti italiani bloccati in Honduras per l’epidemia di Covid-19. Sono Alice Zanoli di Verdellino, Sofia Benzoni di Lovere e Anna Sacchi di Treviglio, che hanno aderito al progetto di un soggiorno all’estero per un anno dell’associazione Intercultura.
Tutti gli studenti, al quarto anno delle scuole superiori, sono partiti a settembre dall’Italia alla volta del Paese dell’America Centrale. «A me è stata assegnata una famiglia a San Pedro Sula — racconta Alice, figlia del primo cittadino Silvano Zanoli —. È la seconda città dell’Honduras e mi sono iscritta a una scuola bilingue». Il Paese prevede oltre allo studio anche un «trabajo educativo social», un lavoro socio-educativo, che per Alice ha preso la forma dell’insegnamento delle prime nozioni di spagnolo ai bambini delle scuole pubbliche dei quartieri poveri. Un’esperienza che ha conquistato la ragazza, che però si è interrotta quando il coronavirus ha iniziato a diffondersi anche nell’America Latina. «Siamo in quarantena da 10 giorni — racconta —, qui è totale e c’è un allarme fortissimo, non si può nemmeno uscire per andare al supermercato. C’è una distribuzione di cibo quartiere per quartiere. Bisogna stare chiusi in casa ma non è come Italia. Questo è un Paese del terzo mondo. Altri ragazzi sono ospitati in piccoli centri, dove stanno fermando tutto e si sono verificate mancanza di acqua e corrente elettrica. Senza lavorare la famiglia che mi ospita non può più pagare Internet».
A complicare le cose la chiusura delle frontiere e la cancellazione di tutti i voli di linea, che ha reso impossibile il rientro di Alice e degli altri ragazzi italiani. Una situazione non inattesa perché con il diffondersi dell’epidemia sin da gennaio Intercultura ha iniziato il rimpatrio degli studenti a partire da quelli dei Paesi dell’Asia. Intercultura tiene aperto un canale con le famiglie a cui ha spiegato che sta cercando di organizzare un volo militare di rimpatrio con la Farnesina, operazione non semplice per i permessi che si devono ottenere e per l’alto numero di italiani bloccati all’estero. Intanto però cresce l’angoscia delle famiglie che vedono passare i giorni senza un nulla di fatto.
«Siamo molto preoccupati — ammette il sindaco Silvano Zanoli —, questi ragazzi in un Paese dall’altra parte del mondo, dove non sappiamo che reazioni ci possono essere all’esplosione di un’epidemia. Sono minorenni, la Farnesina deve intervenire».