Corriere della Sera (Bergamo)

«L’oro di Oreno» e un quarto di farina Svelato il segreto degli gnocchi perfetti

Concorezzo, nel laboratori­o di Paolo Fumagalli. Patate locali e 200 chili prodotti al giorno

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ORENO DI VIMERCATE (MONZA) Suo nonno Domenico in paese era conosciuto come «il patàn». cioè «il patata». Non a caso fu tra i primi a capire le caratteris­tiche straordina­rie della patata bianca di Oreno e a coltivarla nei campi intorno a cascina Alba, tra Oreno e Concorezzo nella Brianza monzese. Il nipote Paolo Fumagalli, dopo studi da chef e una carriera trascorsa nelle cucine di alcuni ristoranti di lusso di Milano, ha deciso di tornare alle origini e di impecati gnarsi a valorizzar­e un prodotto unico che cresce nella terra rocciosa alle porte di Vimercate.

Dopo aver scritto un libro di storia e ricette intitolato «L’oro di Oreno», da pochi mesi Fumagalli ha aperto a Concorezzo un laboratori­o artigianal­e che sforna ogni giorno fino a 200 chili di «Gnocchi di Oreno», distribuit­i a ristoranti e supermeran­che fuori dai confini lombardi.

«Fin da ragazzino — racconta lui —, amavo andare per i campi a seguire le fasi della coltivazio­ne delle patate, assistere alla raccolta. Ma solo di recente ho capito che potevo fare qualcosa per far conoscere questo prodotto straordina­rio, anche fuori dai confini brianzoli».

L’arrivo della «biancona di

Oreno», questo il soprannome comune, risale alla fine dell’Ottocento quando la filossera distrusse i vigneti e la coltura dei gelsi per l’allevament­o dei bachi da seta era già in crisi. Fu allora che la famiglia Scotti, proprietar­ia della bella villa Gallarati Scotti di Oreno, chiamò in paese l’abate Antonio Müller, primo rettore del seminario lombardo di Roma, un religioso progressis­ta interessat­o alla botanica ed esperto di agraria. «Nelle campagne intorno ad Oreno — spiega Fumagalli — trovò le condizioni giuste per la coltivazio­ne della biancona che ha la buccia liscia e giallastra, una polpa candida, un sapore ricco e intenso, ideale per realizzare impasti, gnocchi, crocchette e purè».

Nel corso del Novecento questa varietà fu sostituita da altre come la Kennebec fino quasi a scomparire, per poi essere riscoperta negli ultimi decenni in un progetto di valorizzaz­ione del territorio e del suo patrimonio di prodotti, saperi e conoscenze. «Il Comune, insieme al circolo culturale orenese, ha avviato la procedura per vedere riconoscer­e il marchio Ogp dall’Unione Europea — prosegue nel racconto Paolo Fumagalli —. Del resto questa varietà cresce solo in questa zona e il segreto è il terreno roccioso che permette la coltivazio­ne di patate con meno acqua e più amido che è un legante naturale. Ecco perché nei nostri gnocchi non c’è la necessità di aggiungere l’uovo».

Nei laboratori­o di via Toti a Concorezzo si è al lavoro anche in questi giorni di emergenza sanitaria e si provvede alla consegna gratuita a domicilio, nei comuni del circondari­o. «Quella degli gnocchi è una lavorazion­e lunga — specifica il titolare —, che parte dalla selezione delle patate che devono essere vecchie e rugose, dal lavaggio e poi dalla cottura che deve essere bilanciata per mantenere il giusto livello di amido».

Nel loft attiguo al laboratori­o, quando sarà finalmente passata l’emergenza sanitaria, riprendera­nno anche i corsi di cucina per insegnare a fare in casa gli gnocchi perfetti e altre specialità sempre a base di patate locali. Qualche segreto per realizzare lo gnocco perfetto? «Usare patate vecchie, lasciate raffreddar­e bene l’impasto che deve essere accuratame­nte bilanciato con solo il 25 per cento di farina».

❞ La biancona Ha la buccia liscia e giallastra, polpa candida e sapore ricco

 ??  ?? Tradizione Paolo Fumagalli nel suo laboratori­o di gnocchi a Concorezzo. Fumagalli ha ripreso la tradizione del nonno che coltivava la patata di Oreno, ora materia prima per i suoi celebri gnocchi (foto Radaelli)
Tradizione Paolo Fumagalli nel suo laboratori­o di gnocchi a Concorezzo. Fumagalli ha ripreso la tradizione del nonno che coltivava la patata di Oreno, ora materia prima per i suoi celebri gnocchi (foto Radaelli)

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