Il mercato extra large e il nodo Pasalic
L'idea di una sessione da luglio a gennaio con la speranza che l’emergenza finisca L’Atalanta e i nodi Tameze e Pasalic: il croato verrà riscattato ma si dovrà ridiscutere la cifra
Il calciomercato potrebbe durare da luglio fino a gennaio. Un’operazione mastodontica da parte dei club per potere reinvestire proventi che rischiano di saltare. Sarebbe questa la proposta della Uefa per rilanciare un calcio che sta subendo la flessione di introiti. Anche solo giocare a porte chiuse per alcune squadre è molto afflittivo: la Juventus, ma non solo, perché pensando all’Atalanta ci potrebbe essere una richiesta di rimborso per le partite non effettuate — o non viste proprio perché disputate senza pubblico — e rappresenterebbero comunque un incasso non trascurabile. Basti pensare ai 2,6 milioni di euro incassati dai nerazzurri per la gara di San Siro contro il Valencia. Così l’idea di spalmare l’altra c’è l’umana preoccupazione dei giocatori per quel che sta capitando. L’unica positività al tampone è quella di Marco Sportiello, comunicata l’altro ieri dai nerazzurri, però fino alla normalizzazione della situazione ambientale di Bergamo non si potrà pensare solo al campo. Quasi impossibile pensare a una smobilitazione, anche perché il gruppo è unito e nessuno ha chiesto la cessione. La continuità è punto fondante, sia negli interpreti in campo che nella componente dirigenziale. Insomma: se ne andrà via solamente chi lo chiederà, di fronte, comunque, a proposte irrinunciabili. Lo stesso Gasperini, sondato dal Napoli a più riprese, non ha intenzione di dire addio ai propri sogni. Sicuramente toccherà capire quale sarà la risoluzione per gli stipendi e i contratti.
L’altro in scadenza, reale e non virtuale, è Adrien Tameze: il Nizza aveva il piano di investire tanti soldi sul mercato, per costruire una squadra a livello europeo in cui il centrocampista non rientra. Possibile, quindi, un prolungamento del prestito dopo che nei primi spezzoni di partita non aveva demeritato.