Calano i morti, risalgono i contagi
Le vittime sono 61, ma nello stesso giorno 344 positivi in più. La strage silenziosa nelle Rsa: 500 decessi a marzo
Sembrano frenare i numeri sulle vittime del coronavirus. I decessi sono sempre in aumento, ma da tre giorni in maniera più attenuata. Erano 112 in più lunedì, 91 martedì e ieri sono saliti di 61. A Nembro, il paese colpito per primo, la media giornaliera è scesa da 9 a 3 lutti. Il totale è di 1.328 bergamaschi morti positivi al virus, secondo le stime ufficiale, che, per altro, sono di molto inferiori ai dati abnormi registrati dalle anagrafi comunali. E anche nelle case di riposo marzo ha visto un aumento del 300% dei decessi rispetto alla media dello stesso periodo: sono circa 500, l’8% dei pazienti assistiti in tutte le strutture del territorio. Il caso più critico risulterebbe quello di Zogno con una trentina di pazienti morti. Quanto ai contagi, rispetto al precedente aggiornamento, si torna a un aumento considerevole di 344 casi in più per un totale che ora supera i 7 mila positivi. Ieri, al cimitero di Bergamo sono arrivate le prime 113 urne da Ferrara.
I primi medici militari russi sono arrivati poco prima di mezzanotte alla caserma del Terzo stormo a Orio. Erano partiti con quindici aerei Il-76 dalla base di Chkalovsky per atterrare a Pratica di Mare, poi sono saliti a Bergamo via autostrada.
La presenza dei circa 150 sanitari russi a Bergamo si farà sentire. Prima di tutto negli ospedali, dove andranno i 32 medici di 8 squadre (inscindibili) composte da quattro persone: un medico generico, un rianimatore, un epidemiologo ed un infermiere di intensiva. L’Ats vorrebbe distribuirli fra Papa Giovanni, Gavazzeni, Seriate, Treviglio e ospedale da campo in Fiera ma la parola definitiva dovrà arrivare dalla Regione. I sanitari sono dotati di protezione e hanno un container con attrezzature mediche che dovranno essere valutate dal sistema sanitario, al quale saranno comunque donate.
Hanno anche un laboratorio di analisi per i tamponi del proprio personale (ma eventualmente a disposizione).
La loro azione si farà però sentire su tutto il sistema assistenziale bergamasco. Perché altre 74 persone sono esperte in sanificazione e disinfestazione. L’Ats ha già deciso di impiegarle per realizzare una sanificazione a tappeto di tutte le 64 case di riposo che fin dall’inizio della crisi sono state fra i centri più colpiti dalla malattia. Il resto del contingente russo è composto dal nucleo di comando, con un
generale responsabile e il suo stato maggiore.
Intanto in Fiera si sta lavorando giorno e notte per la realizzazione dell’ospedale da campo. Secondo le ultime previsioni si calcola di riuscire a completare il montaggio di tutte le strutture e l’installazione degli impianti per il fine settimana. Dopo di che si tratterà di sistemare attrezzature, macchinari e arredi. L’operatività vera e propria dovrebbe partire attorno a martedì.
I separé in cartongesso che costituiranno le pareti delle varie camere sono stati tutti montati e un drappello di ottanta imbianchini volontari reperiti grazie a un appello dei tifosi dell’Atalanta sono già passati a verniciare tutte le pareti con materiale che si sono portati da casa. Ieri Uniacque ha installato l’impianto idraulico e nel corso della notte si è cominciato a realizzare anche quello per la distribuzione dell’ossigeno.
È stato anche chiarito che la direzione sanitaria dell’ospedale farà capo al Papa Giovanni mentre quella operativa sarà curata da Emergency, che invierà sul posto venti persone per occuparsi in prima persona della terapia intensiva, ma che non esclude di ampliare
L’ospedale in Fiera La struttura sarà terminata domenica, l’operatività è prevista da martedì
nel tempo il proprio coinvolgimento (la difficoltà è che parte del personale si trova attualmente in zone del mondo dalle quali è difficile rientrare).
Ma c’è un’altra tendopoli che è già stata installata. È quella che si trova all’interno della sede provinciale degli alpini, nella grande cascina di via Gasparini. Qui mangiano e in parte dormono quaranta persone. Oggi si tratta del personale che si occupa dei lavori, dalla prossima settimana vi si troverà invece chi si occuperà dei servizi legati all’ospedale, e che dovrà avere contatti limitati al massimo con chi lavorerà in Fiera. L’ospedale da campo avrà 120 posti letto, con 12 posti di terapia intensiva, 24 di subintensiva e il resto di degenza, pronto soccorso, tac e laboratori. In organico 24 medici, 70 infermieri e 30 volontari.