Tour de force in estate tra Serie A e Champions
Quando ricomincia la Serie A? È una domanda che non ha risposta, anche se per oggi il Presidente della Figc Gabriele Gravina — con gli altri organismi del nostro calcio — ha indetto una conferenza con calciatori, arbitri e allenatori per capire quale sarà la stella polare da seguire per i prossimi mesi, oltre a recepire i problemi di un comparto che rappresenta una delle primissime aziende del Paese, così come in Europa. Così è una giornata chiave per avere le prime timide indicazioni. Perché se è evidente che non è ancora possibile stilare un calendario univoco, dall’altro potrebbero esserci novità almeno su una ipotetica ripartenza, sempre che sia possibile concludere la stagione. Di certo c’è la necessità di concertare il tutto con la Uefa, di modo tale da completare le coppe internazionali. In questo senso si inserisce il problema anche per l’Atalanta. L’idea è che per la riatletizzazione dei giocatori ci vogliano almeno quattro settimane, anche partendo da subito dopo Pasqua. Quasi certo quindi lo slittamento della data ideale del 2-3 maggio ad almeno la successiva settimana, se non quella ancora dopo. Giocare così tanti turni in poco tempo (una partita ogni tre giorni) porterebbe a una conclusione verso inizio luglio, con i calendari poi da incastrare per non perdere nemmeno una gara. Impresa difficile se non impossibile, ma che oggi sarà valutata. E le finali di Champions League? L’Atalanta avrebbe ipoteticamente altri due mesi prima di disputarle, perché prima andrebbe concluso il campionato nazionale. L’idea, almeno quella della Uefa, è di giocare assolutamente, per non perdere gli sponsor, almeno a porte chiuse anche se sarebbe preferibile avere il pubblico: pure per questo ci sono due scenari, con il campionato a porte chiuse e la speranza che a luglio non ci sia più il problema pandemico a bloccare l’adunata di molte persone nello stesso luogo. Insomma, più va avanti e più la situazione appare come un cubo di Rubik: difficile da risolvere.