La stampa estera e il dramma
Bergamo è ormai simbolo in tutto il mondo dei drammi causati dal coronavirus. Lunghi reportage sono stati pubblicati dal New York Times e anche da quotidiani cinesi.
La famiglia di Maddalena che in casa a Gazzaniga si consulta con la Croce Rossa,la disinfezione delle ambulanze a Pradalunga, il saluto di un malato della terapia intensiva al Papa Giovanni, e infine
l’addio a Teresina al cimitero di Alzano. Soli, curvi sulla bara di legno chiaro ci sono il figlio e il padre, con un dolore che li piega sotto il cielo azzurro. Le foto sono di Fabio Bucciarelli, le parole bianche su un fondo nero di Jason Horowitz raccontano il dramma di Bergamo sul più importante quotidiano al mondo, il New York Times. «Il cuore cupo dell’epidemia di coronavirus più mortale del mondo», questo il titolo, ha poco o nulla di diverso da quello che potrebbe essere un reportage dalle zone di guerra. Un diario giornaliero che si apre con la grafica dei necrologi cittadini, si raccontano storie di pazienti, di medici, si riportano i virgolettati del sindaco. Storie di vita e di morte,corse in ambulanza, le sirene che non smettono mai di suonare. Scene che l’America nemmeno immaginava, ma che il giornale pubblica nel momento in cui anche gli Usa tremano, fanno riecheggiare il dramma di Bergamo a livello planetario.La foto della chiesa di Nembro con le strade e vuote («The village is like a freeze-frame», il paese è come fermo immagine) correda un lungo articolo di Mario Calabresi sul South China Morning Post di Hong Kong, che racconta del focolaio bergamasco. Vertova è, invece, protagonista di un reportage dello Shanghai Daily: «In un paese di 5 mila abitanti 36 persone sono morte in soli 23 giorni». Si riportano le dichiarazioni del sindaco Gualdi. «È un disastro, peggio della guerra». A corredo una bellissima foto: case di pietra e su uno sfondo azzurro, le montagne incantate della Val Vertova.