Nuova impennata di casi e vittime Squadre italo-russe per la sanificazione
In Case di riposo della Val Seriana
Il conteggio dell’epidemia ripiomba indietro di una settimana. Cancellati i primi timidi rallentamenti, i dati ufficiali della Regione registrano in un giorno un incremento di 602 casi che fanno salire il totale a 8.060. Drammatico incremento anche per le vittime: da 1.422 a 1.617, quindi 195 in più. E di fronte alla «mancanza di sicurezza per i propri operatori», le onoranze funebri che fanno capo alla Lia hanno deciso di fermarsi da lunedì.
Intanto ieri è iniziata l’attività dei sanificatori russi (con i colleghi italiani): la mattina alla Casa di riposo di Alzano e il pomeriggio a Nembro. I 32 medici del contingente militare russo arrivato a Bergamo tre notti fa non sono ancora entrati in azione. Per ora si sa soltanto che effettueranno qualche giorno di affiancamento ai colleghi del Papa Giovanni ma non è ancora stato stabilito con quale modalità. Dopo di che saranno inviati all’ospedale da campo in Fiera, dove saranno impiegati su tre turni. Si tratta di otto squadre, ognuna delle quali composta da un medico generico, un rianimatore, un epidemiologo e un infermiere di terapia intensiva. In Fiera si sta completando l’installazione delle strutture, che dovrebbe essere terminata entro domani. Poi bisognerà completare gli impianti. Al lavoro circa 130 volontari: «Ma abbiamo dovuto mandarne indietro tanti — spiega il responsabile sanitario dell’Ana Sandro Rizzini —. Sono arrivai tanti dotati di buona volontà ma che non senza esperienza nei vari settori artigianali, e avrebbero solo complicato le cose. Ogni minuto in meno nel nostro lavoro significa una vita salvata in più».
Si sono messi al lavoro ieri mattina alcuni dei 70 tecnici russi specializzati in sanificazione e disinfestazione. I grossi camion con dipinto un cuore con i colori italiani e russi e la scritta «Dalla Russia con amore» si sono mossi dal deposito del 3° Reggimento Aves «Aquila» di Orio, dove si trovano i mezzi russi ma anche i 35 uomini del 7° Reggimento Rilevamento chimico, batterico, radiologico e nucleare «Cremona» dell’esercito italiano, che partecipano agli interventi.
Ad Alzano la polizia locale ha sbarrato le strade allo scarso traffico per far passare la colonna italo-russa. Nel frattempo la direzione della Casa di cura Fondazione Martino Zanchi, avvisata la sera prima, aveva già fatto spostare la sua settantina di ospiti (dall’inizio dell’emergenza ne sono morti venti) in una delle sale da pranzo.
Le procedure di sicurezza per i disinfestatori sono molto rigide, tanto che serve circa un’ora per indossare tute, maschere, guanti e sovrascarpe. L’intervento vero e proprio è iniziato alle 11, ed è consistito nello spruzzare ipoclorito di sodio in camere e spazi comuni. «Sono tutte aree che teniamo pulite e sanificate — commenta la direttrice Maria Giulia Madaschi — ma comunque un ulteriore intervento è sempre utile». La sostanza spruzzata è stata lasciata reagire per circa 40 minuti, dopo di che sono passati gli inservienti a pulire. Infine è stato necessario tenere aperte le finestre per arieggiare i locali. L’intervento è terminato attorno alle 13.30.
Altre due squadre italo-russe sono entrate in azione alle 14 a Nembro, dove la colonna è stata accompagnata anche dai vigili dell’Unione sul Serio. L’intervento alla Casa di riposo di via dei Frati (dove nell’ultimo mese sono morti 36 degli 85 ospiti) si è protratto fino alle 18. «È un’operazione che dà un messaggio di tranquillità», commenta il sindaco Claudio Cancelli. Nuovo appuntamento alle 9 di stamattina a Gazzaniga.
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