Passeggiate, l’ira dei sindaci
«Più rigore altrimenti si crea confusione». Fontana: ma la nostra ordinanza vale ancora
Dopo quasi un mese nel segno del rigore molti sindaci bergamaschi si sono scaldati, con parecchie critiche, contro la circolare ministeriale che apre alle passeggiate dei genitori con i minori. L’ordinanza regionale evita qualsiasi equivoco, secondo il presidente Attilio Fontana, e tra le poche voci fuori dal coro c’è Sebastian Nicoli (Romano): «Non schieriamo le tifoserie politiche sulla pelle dei minori».
Dopo settimane passate a raccomandare ai propri cittadini «state a casa», quando hanno visto la circolare del ministero dell’Interno che consentiva alle famiglie con minori di uscire per una passeggiata, ai sindaci bergamaschi è montata la rabbia. Anche se il provvedimento indica le limitazioni, ai primi cittadini impegnati a fronteggiare l’emergenza Covid-19, è parsa una crepa nelle difese erette con fatica per limitare il contagio. Immediata la reazione sui social con post di fuoco. Solo in tarda mattinata il governatore lombardo Attilio Fontana ha riportato il sereno spiegando che l’ordinanza regionale, più stringente, è ancora in vigore e quindi nulla cambia.
Il malumore tra molti sindaci, però, resta. «Nessuna polemica — precisa Camillo Bertocchi, primo cittadino leghista di Alzano — ma solo una presa di posizione su un tema cruciale che è quello del rigore. Chiarezza, fermezza e tempestività continuano ad essere principi imprescindibili per la lotta al Covid-19 e non intendiamo disorientare i cittadini con continui cambiamenti di regole». «È un messaggio sbagliato — tuona
Fabrizio Sala, sindaco di Telgate, anche lui Lega —. Si rischia di allentare la tensione mentre ci sono ancora tante persone malate, siamo ancora in un momento critico. Occorre il massimo rigore almeno fino a Pasqua. Poi se bisognerà allentare il blocco cominciamo dal lavoro, non dalle passeggiatine».
«Si crea ulteriore confusione — osserva Osvaldo Palazzini, sindaco di Boltiere (civico di centrodestra) —. Prima di diramare un simile provvedimento occorre valutarne l’impatto. Altrimenti finiamo come con i supermercati: tutti chiamavano in comune per sapere dove potevano andare».
Sulla linea del rigore Daisy Pirovano, sindaco di Misano, Lega: «Nessuno contesta che chi non ha il giardino possa uscire di casa e fare qualche passo in strada ma poi la gente capisce quello che vuole e va a fare le gite. Per noi resta tolleranza zero».
Anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha dubbi sulla circolare e continuerà a far osservare il decreto con rigore. La polizia locale del capoluogo finora ha staccato 27 sanzioni penali e 25 amministrative. «Ci sono bambini bloccati da più di un mese in piccoli appartamenti senza neanche un balcone — spiega Gori, Pd —, capisco quindi la
ratio del provvedimento. Ma c’è il rischio che il messaggio sia frainteso, che sia letto come un segnale di allentamento dell’emergenza. Io quindi, pur pensando a quei bambini, non l’avrei fatto. In Lombardia peraltro il problema non si pone, visto che vige un’ordinanza della Regione che mantiene le disposizioni più stringenti. A Bergamo, in particolare, non possiamo permetterci di allentare la stretta proprio ora che cominciamo a vedere dei risultati. Rimaniamo comunque in una situazione seria ed è fondamentale continuare a essere rigorosi nei nostri comportamenti».
Controcorrente Sabastian Nicoli, sindaco pd di Romano: «Premetto — dice — che se iniziamo a schierare le tifoserie anche sulla pelle dei minori proprio non ci sto. In un Paese che aveva normato le uscite di casa dei cani ma si era dimenticato dei bambini, la circolare ricorda che sono persone e hanno diritti. Nella sostanza non è cambiato nulla, se poi la circolare è mal spiegata o non recepita dalle persone, è un discorso diverso».
Città Alta
Due bambini si ricorrono in una Piazza Vecchia deserta, il 12 marzo scorso, nei giorni in cui il virus stava già imperversando
❞ Chiarezza e fermezza, i cittadini non vanno disorientati Camillo Bertocchi Alzano
❞ Dispiace per i bimbi, ma non va allentata la presa Giorgio Gori Bergamo ❞ Poi finisce come con il caos dei market
Osvaldo Palazzini Boltiere